Tra gli obiettivi che la nostra società deve avere per salvaguardare l’ambiente in cui abitiamo ci devono assolutamente essere il graduale distacco dall’utilizzo delle fonti fossili e una maggiore ottimizzazione di tutti i processi che producono elettricità.

I solar bricks, la cui traduzione letterale dall’inglese all’italiano risulta essere proprio mattoni solari, sono una nuova tecnologia che sarà probabilmente in grado di aiutarci nel nostro percorso di crescita verso un mondo più green.

In realtà, si tratta di piastrelle più che di mattoni, che hanno al loro interno delle celle fotovoltaiche collegate a un sistema di illuminazione a led.

Il silicio cristallino di cui sono composte queste celle (materiale semiconduttore adeguatamente drogato per esaltare le sue proprietà ottiche e termiche), è lo stesso con cui si producono i veri e propri pannelli solari.

Integrato all’interno di questi componenti c’è anche un vero e proprio sistema di accumulo, in grado di immaggazzinare l’energia elettrica derivante dalla conversione dell’energia solare.

Di giorno, quando il Sole splende nel cielo e la luce incide su un mattone solare, grazie alla cella fotovoltaica si produce elettricità che viene poi stoccata all’interno dell’accumulo; dopo il tramonto, grazie a un sensore crepuscolare che è capace di percepire quando nell’ambiente esterno c’è una luminosità inferiore ai 30 lux, incominciano ad emettere una luce che è quindi prodotta senza l’utilizzo di alcun combustibile.

Questo fatto permette di risparmiare addirittura il 50% sull’energia elettrica utilizzata rispetto alle lampade che conosciamo e conseguentemente si ha un minor impatto ambientale dato dalla minon emissione in ambiente dei gas serra derivanti dalla produzione di elettricità.

L’inserimento dei mattoni nelle strutture scelte non è difficile, anzi è semplice ed economico. in quanto non richiedono nessun particolare accorgimento.Questo è dovuto alla loro particolarità più interessante: questi componenti non sono cablati, cioè non necessitano di cavi per il collegamento alla rete elettrica e sono assolutamente in grado di funzionare autonomamente.

Possono essere installati sia verticalmente che orizzontalmente, ma per la loro ottimizzazione è richiesto che vengano disposti in zone ben esposte alla luce solare, cosicchè venga garantita la completa ricarica della loro batteria.

I solar bricks sono inoltre molto resistenti e tutti i produttori assicurano che potrebbero anche essere calpestati o subire il passaggio di diverse autovetture senza che l’efficienza nel breve periodo venga compromessa. Sono inoltre impermeabili e non temono quindi le più diverse condizioni climatiche. L’importante è che non vengano coperti!

Tutte queste caratteristiche rendono i mattoni solari degli ottimi materiali strutturali, anche se ad oggi vengono usati prevalentemente come elementi di design in giardini ed ambienti esterni.

I giochi di luce che si possono creare nei vialetti e nei sentieri delle città (quasi senza costi) stanno attirando sempre più investitori. Ma oltre a questa funzionalità, secondo noi bisognerebbe che i pannelli solari venissero integrati nelle strutture portanti delle abitazioni!

La bioedilizia ha bisogno di queste innovazioni per crescere e rendere le nostre case sempre a più basso impatto ambientale. Utilizzarli come elementi decorativi è sì un primo passo verso la loro espansione, ma allo stesso tempo sarebbe uno spreco usarli solamente a questo scopo. Un’altra buona idea è installarli sulle piste di atterraggio degli aeroplani come luci di segnalazione o in tutti quei luoghi che necessitano delle uscite di sicurezza facilmente localizzabili (delle lampade tradizionali dovrebbero comunque esser sempre presenti).

Garantendo 8 ore di luce serale dopo l’esposizione diurna, i solar bricks potrebbero essere sperimentati anche per essere resi abbastanza intelligenti da poter essere utilizzati integralmente per la costruzione di strade ed edifici.

Non a caso, gli studi per la realizzazione di strade composte da pannelli fotovoltaici e di case che si alimentano energeticamente grazie all’accumulo dei muri (i Powerwall dell’americana Tesla), sono sempre più presi in considerazione dalla comunità ingegneristica.

 

 

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