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Cosa dice il decreto FER1 in merito agli incentivi sulla produzione di energia rinnovabile?

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Il decreto FER1 è stato firmato il 4 luglio 2019 e pubblicato il successivo 9 agosto sulla Gazzetta Ufficiale n. 186.

Riguarda l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta dagli impianti eolici on shore, solari fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione.

Contiene le modalità e i requisiti generali per l’accesso ai relativi meccanismi di incentivazione.

Redatto ed approvato in linea con il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) che fissa, a tal proposito, gli obiettivi europei al 2030, il decreto è finalizzato ad incentivare la produzione di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).

Il D.M. 04/07/2019, così facendo, suddivide gli impianti che possono accedere agli incentivi in quattro gruppi (A – A-2 – B  – C) in funzione della tipologia, della fonte energetica rinnovabile e della categoria di intervento.

Vediamo più nel dettaglio quali sono i suoi contenuti principali e a chi si rivolge.

Meccanismi di incentivazione: i registri

Come è possibile accedere all’incentivo per un impianto potenzialmente beneficiario? Attraverso due possibili modalità, i registri e le aste, la cui applicazione dipende dalla dimensione e quindi dalla potenza dell’impianto.

La possibilità di accedere ai registri è rivolta agli impianti di potenza inferiore a 1 MW che rientrano in una delle seguenti categorie:

Gli impianti devono essere realizzati con componenti di nuova costruzione.

Tra gli ammessi rientrano anche gli impianti idroelettrici solo qualora siano in possesso di requisiti, comprovati dall’Arpa, a tutela dei corpi idrici.

Le tipologie citate potranno pertanto accedere alle procedure pubbliche per l’inserimento dei progetti selezionati nei registri di accesso all’incentivo.

Meccanismi di incentivazione: le aste

Gli impianti di potenza superiore o uguale a 1 MW, per accedere agli incentivi, dovranno invece partecipare a procedure di asta.

Si tratta di aste al ribasso nei limiti dei contingenti di potenza cui possono accedere anche aggregati formati da più impianti che appartengono allo stesso gruppo.

In questo caso, la potenza unitaria dei singoli impianti dovrà essere superiore ai 20 kW, ma non oltre i 500 kW. La potenza complessiva dell’aggregato dovrà essere, ad ogni modo, uguale o superiore a 1 MW.

Esclusioni e priorità

Sono esclusi tutti gli impianti che hanno già usufruito, in base al D.M. 23 giugno 2016, degli incentivi FER diversi dal fotovoltaico o che, seppur idonei, all’interno dei registri si trovano in una posizione non utile.

Hanno invece priorità di accesso i seguenti:

Premi

In aggiunta all’incentivo sull’energia elettrica, sono previsti dei premi per impianti fotovoltaici realizzati al posto delle coperture in amianto o eternit. Questi hanno diritto anche a 12 €/MWh su tutta l’energia prodotta.

Gli impianti installati sugli edifici, di potenza fino ai 100 kW, hanno poi diritto ad un premio, cumulabile con il precedente, di 10 €/MWh sulla quota di produzione netta consumata in sito.

È sempre riconosciuto a posteriori, dopo cioè aver accertato che l’energia autoconsumata superi il 40% della produzione netta.  

Bandi

Di seguito il riepilogo delle sette finestre temporali di apertura dei bandi, da parte del GSE, per le procedure di asta e registro:  

Chi è interessato dovrà presentare domanda, esclusivamente attraverso il portale del GSE, entro 30 giorni dalla pubblicazione. Sempre il GSE provvederà a stilare la graduatoria entro 90 giorni dalla chiusura del bando.   

Prospettive e previsioni di crescita del D.M. 04/07/2019

Si tratta, in generale, di un provvedimento che ha come intenzione quella di favorire i piccoli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché la diffusione di impianti fotovoltaici.

L’applicazione del decreto FER1 attiverà un ammontare di investimenti dell’ordine, si stima, di 10 miliardi di euro e positive ricadute occupazionali.

L’obiettivo è di accrescere la produzione di energia originata da fonti energetiche rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh con un incremento di potenza rinnovabile di circa 8.000 MW.

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