Sul mercato è arrivata una nuova batteria a fase quantica ma non tutti sanno cosa sia e a che cosa serva. Vediamo adesso tutto quello che c’è da sapere su questa novità!
Cos’è la batteria quantica?
Quando si parla di batteria quantica facciamo riferimento a un prodotto che non si scarica mai. Un primo studio in merito risale al 2019 quando un gruppo di ricercatori dell’Università di Toronto ha evidenziato questa particolare caratteristica delle batterie a fase quantica.
Non solo il suo funzionamento però, perché questa batteria non utilizza prodotti di natura elettrochimica che rischiano di compromettere la qualità e favoriscono l’usura.
Ma dalla teoria è possibile arrivare al concreto? Adiamo per ordine. In un mondo dove la tecnologia la fa da padrone anche i più semplici dispositivi che si utilizzano giornalmente hanno fatto salti da gigante per quanto riguarda tecnica e caratteristiche.
Allo stesso tempo però si chiede di andare incontro alle esigenze dell’ambiente, cercando di ridurre al minimo utilizzi e sprechi. In effetti, soffermandosi sulla durata della batteria, si potrà notare un miglioramento molto netto in confronto agli anni precedenti.
Come è possibile? Ogni anno si sviluppano tecnologie tali da aumentare i livelli di batteria a fronte di tecnologie intelligenti. Nonostante le novità tecnologiche però, le batterie hanno sì aumentato la durata ma non è stato possibile renderle eterne nel tempo.
Ecco che allora entra in scena la batteria quantica che dovrebbe finalmente risolvere ogni tipo di problema. Per spiegare al meglio il suo funzionamento, il chimico e capo del team di ricercatori del progetto – Gabriel Hanna – ha definito questo prodotto come una batteria che ha dimensioni minime grazie all’applicazione su nanoscala.
Un passo molto importante per ottenere una batteria che non perda la sua autonomia e possa dare all’utilizzatore moltissimi vantaggi. Per quanto riguarda il suo funzionamento, Gabriel Hanna – durante la messa in atto del progetto – ha spiegato che per fare una comparazione è necessario pensare ad una batteria agli ioni di litio presente sugli smartphone, che si basa su un principio di funzionamento elettrochimico ma con una differenza: la batteria quantistica si basa, infatti, ai principi fondamentali della meccanica quantistica.
Come spiegano i professionisti del settore si parte da una rete aperta che funge da piattaforma che immagazzina l’energia eccitonica. Per questo motivo si dovrà ricorrere ali elettroni che assorbo energia “da un fotone di luce”. È bene evidenziare che la rete non può scambiare con l’ambiente energia così da risultare molto resistente alle perdite.
La nascita della prima batteria quantica
Un team di scienziati italiani e dei Paesi Baschi ha presentato sulla rivista Nature Nanotechlogy quelli che sono i risultati di questa collaborazione sperimentale che ha portato alla creazione della prima batteria quantica della storia. Gli autori hanno evidenziato di avere un elemento chiave per tutte le tecnologie quantistiche che si basano su una coerenza di fase basilare.
Quest’idea è stata “confezionata” per la prima volta nel 2015 da un gruppo di esperti del Center for Materials Physics insieme a Nanospettroscopia dell’UPV / EHU.
Sono arrivati ad un piano di sistema teorico atto ad ottenere un sistema teorico con tutte le proprietà necessarie per la pila di fasi. Quest’ultima ha il compito di combinare superconduttori e magnetici per l’accoppiamento spin orbita.
Dopo alcuni anni i ricercatori dell’Istituto NEST CNR PISA hanno potuto trovare la giusta combinazione dei materiali così da produrre la prima batteria quantica. In seguito due scienziati della CFM hanno rivisto la teoria così da simulare dei risultati che sono sperimentali.
Un grande lavoro di squadra che potrebbe portare a una rivoluzione totale nelle comunicazioni del prossimo futuro.