I tetti verdi rappresentano una delle numerose innovazioni in campo edile destinata ai veri cittadini ecologisti. Difatti si tratta di una novità tutta ecosostenibile, i cui vantaggi interessano non solo i residenti dell’abitazione stessa ma soprattutto l’ambiente.
Quando si parla di tetti verdi si fa riferimento a qualunque tipo di copertura edile (tetti piani, inclinati, coperture, capannoni, garage e così via) composta da una serie di strati al fine di creare un manto di vegetazione, come si vede in figura.
Gli strati variano fondamentalmente in base al produttore e alla domanda, ciò nonostante è possibile identificare in tutti il seguente scheletro (partendo dallo strato più basso):
- Strato IMPERMEABILE ANTI-RADICE
- Strato di PROTEZIONE
- Strato di DRENAGGIO – ACCUMULO – AERAZIONE
- Strato FILTRANTE
- SUBSTRATO
- VEGETAZIONE
L’inerbimento può essere parziale o totale, dipende dalla richiesta del committente ma in particolare dai limiti architettonici.
In generale si distinguono due tipi di inverdimento:
- inverdimento estensivo
- inverdimento intensivo
L’inverdimento estensivo porta alla nascita del vero e proprio tetto verde. L’accessibilità è limitata e per questo motivo si utilizza una vegetazione che richiede poca acqua e presenta grandi capacità autorigeneranti. Una delle specie più utilizzate è il Sedum: questa non richiede acqua in inverno e ne necessita pochissima d’estate.
Gli spessori di questa tipologia di copertura sono limitati rispetto la seconda: massimo 12 cm. La vegetazione mostra uno sviluppo contenuto e la struttura risulta essere nel complesso leggera.
L’inverdimento intensivo altro non è che un giardino pensile. Si tratta proprio di un giardino a tutti gli effetti, dunque calpestatile, portato però a un livello superiore rispetto la casa. In questo caso si hanno larghissimi margini di scelta per il tipo di vegetazione; allo stesso tempo è assolutamente necessario creare un accesso comodo e sicuro, in modo tale da poter effettuare la manutenzione richiesta e raggiungere il proprio giardino per momenti di relax e benessere.
È possibile optare per progettazioni che prevedano sistemi idraulici per apporti irrigui e nutritivi costanti. Gli spessori aumentano rispetto alla prima tipologia: con questa si arriva a un massimo di 20 cm.
I vantaggi e i benefici offerti dai tetti verdi sono molteplici e sono riassumibili nei seguenti punti:
- Ottimizzazione del suolo
- Regimazione delle acquee reflue
- Isolamento termico
- Isolamento acustico
- Risparmio energetico
- Riduzione dell’isola di calore
- Creazione di un nuovo habitat per più specie
- Aumento della produzione di ossigeno
- Filtrazione delle polveri sottili
- Aumento della qualità della vita
- Aiuto nel ristabilire un legame tra uomo o natura
- Aumento del prezzo immobiliare
- Guadagno di un spazio abitativo (in particolare per animali)
L’aumento del numero di tetti verdi in aree urbane potrebbe ristabilire il rapporto, ora sbilanciato, tra aree verdi e superfici edificate. Uno degli obiettivi da porsi in quanto cittadini ecologisti è quello di abbattere il consumo del suolo. La diffusione di tetti verdi permetterebbe perlomeno di restituire l’equivalente delle superfici edificate in spazi verdi.
La presenza di vegetazione sulle coperture edilizie permette un enorme beneficio: durante un evento piovoso, il tetto non assolve più la sola funzione di protezione, bensì accumula acqua per restituirla all’ambiente in seguito.
Segue infatti un’evapotraspirazione che in primo luogo riduce il flusso delle acque reflue verso gli scarichi fognari, secondo raffresca l’ambiente circostante riducendo l’effetto delle isole di calore. Con il termine isole di calore si fa riferimento a microclimi più caldi interni alle aree cittadine.
Uno dei motivi alla base di questo fenomeno è sicuramente l’aumento delle aree cementate. Difatti mediamente nelle aree urbane si registrano temperature superiori fino 4° C rispetto alla campagna circostante. Secondo i dati di molti produttori, un tetto verde evapora più della metà delle precipitazioni annue.
Nel caso di inerbimenti intensivi, l’utente può addirittura beneficiare di questo raffrescamento superficiale, essendo il tetto verde calpestabile e utilizzabile come giardino.
I tetti verdi migliorano l’isolamento termico. Si tratta di un duplice vantaggio poiché si hanno benefici sia in estate sia in inverno: in inverno si ha una minore dispersione di calore mentre in estate si ha una riduzione della temperatura del manto. Segue un ulteriore risparmio, quello energetico, collegato alla gestione delle temperature interne (implicito il risparmio economico).
Un ulteriore beneficio consiste nell’isolamento acustico: i tetti verdi proteggono sia dall’immissione che emissione di onde sonore.
La presenza di spazi verdi equivale alla nascita di ecosistemi. I tetti verdi infatti permettono di creare nuovi habitat per piante e animali accrescendo la biodiversità nelle zone urbane.
L’aumento del numero di specie vegetali implica un aumento della produzione di ossigeno. In particolare le superfici a inerbimento intensivo possono accogliere arbusti e alberi di media altezza che tramite il processo della fotosintesi producono ossigeno; in più le piante filtrano il 20% delle polveri sottili contribuendo così a pulire l’aria nelle zone urbane.
I tetti verdi rappresentano una vera e propria sinergia tra natura e tecnologia. È innegabile l’effetto psicologico positivo sull’uomo (e anche sugli animali ovviamente) dato dalla vicinanza a spazi verdi, fiori e piante. Sicuramente la possibilità di avere accesso a una zona privata immersa nel verde giova a tutti gli utenti, permettendogli di passare il tempo dedicato al relax all’aria aperta.
Esiste ulteriore beneficio, quello economico. Oltre il risparmio in termini energetici, oggigiorno in Italia la realizzazione di un tetto verde rientra tra gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici i quali sono soggetti a detrazione fiscale nella misura del 65% (Legge di Stabilità 2016).