Quando si decide di installare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione od unità produttiva, è necessario considerare diversi aspetti.
Uno dei principali è il posizionamento pannelli fotovoltaici. Dalle sue peculiarità dipende infatti la resa dell’impianto. Per chiarire le idee su questo importante argomento, abbiamo preparato la guida che puoi leggere nelle prossime righe e che contiene specifiche in merito all’orientamento e all’inclinazione dei pannelli fotovoltaici.
Cosa si intende per orientamento dei pannelli fotovoltaici?
Partiamo dalle basi ricordando che, quando si parla di orientamento pannelli fotovoltaici, si inquadra la direzione della loro superficie rispetto a un punto di riferimento preciso o, per essere più corretti, a quattro. Sì, stiamo parlando dei punti cardinali! Considerando la presenza di qualche grado di tolleranza, è doveroso ricordare che, nel caso di un impianto fotovoltaico situato nell’emisfero boreale, il consiglio migliore per quanto riguarda l’orientamento è il Sud. Rimaniamo un attimo fermi su questo esempio. Se si decidesse di spostare anche se minimamente l’impianto, si andrebbe incontro a una perdita di efficienza compresa tra l’1 e il 3%. In caso di spostamenti di ampia portata (superiori ai 45°), la situazione andrebbe addirittura a peggiorare.
Cos’è l’inclinazione del pannello fotovoltaico?
Quando si parla di inclinazione dei pannelli fotovoltaici, si intende invece l’angolo di tilt rispetto al suolo. Giusto per fare un esempio si ricorda che, in caso di pannello fotovoltaico inclinato di 90°, questo significa che è perpendicolare al suolo.
In caso di inclinazione di 180°, risulterebbe invece parallelo. Detto questo, si ricorda che il rendimento maggiore è da collocarsi nelle ore centrali della giornata, quando il sole arriva alla sua massima altezza rispetto all’orizzonte.
Come si calcola l’inclinazione migliore per i pannelli fotovoltaici? In questo caso entra in gioco un dato in particolare, ossia l’incidenza perpendicolare dei raggi solari sui pannelli stessi.
Essenziale è specificare che l’angolo di inclinazione perfetto è fortemente legato all’utilizzo che si ha intenzione di fare del singolo impianto. In questo caso, è possibile chiamare in causa diversi esempi:
- Inclinazione di 60° nei casi in cui si ha intenzione di sfruttare al massimo la luce nei mesi invernali dell’anno;
- Inclinazione di 20° se, invece, si punta a sfruttare al meglio la luce durante l’estate;
- Se si punta a sfruttare la luce solare durante tutti i mesi dell’anno, l’optimum è un’inclinazione di 30 – 35°.
L’ultimo caso consente agli impianti fotovoltaici di rimanere esposti all’irraggiamento solare per un lasso di tempo estremamente ampio. Se si ha intenzione di modificare la situazione nel corso del tempo, è possibile fare riferimento a delle specifiche strutture note come inseguitori solari.
Questi ultimi non sono altro che sensori dotati di software che consentono di ottimizzare al massimo l’efficienza del proprio impianto fotovoltaico. In commercio esistono numerosi inseguitori solari.
Quelli che prevedono un numero molto alto di movimenti e una tecnologia complessa, non sono generalmente utilizzati nelle abitazioni. Il loro impiego riguarda più che altro gli impianti con i pannelli posizionati sul terreno, ossia i cosiddetti parchi solari.
Una volta definiti i fattori dell‘orientamento e dell’inclinazione, è essenziale appurare che i pannelli siano privi di ombreggiamento. Da non dimenticare è poi il fatto che i pannelli posizionati a 180° richiedono particolare attenzione in merito alla pulizia. Il motivo è molto semplice e riguarda il fatto che sono più soggetti al deposito di terra, fogli e polvere.