Possiamo dividere la popolazione mondiale in due tipologie di persone: chi è contento di uscire da un ufficio senza essere appesantito dalle migliaia di pagine (fresche di stampa) del contratto che ha appena sottoscritto e chi, invece, senza quel malloppo di cellulosa tra le mani si sente privato di qualcosa che gli appartiene, come se non avesse concluso nulla.

Fortunatamente, sempre più spesso, molti documenti vengono sottoscritti tramite firme digitali e inviati agli interessati via mail, lasciando al destinatario la libera scelta di stampare o meno l’allegato ricevuto.

La risposta: la carta riciclata

Ma cosa dovrebbe spingere gli uffici a fare un uso più “razionale” della carta?

Una risposta potrebbe risiedere non tanto nella quantità di carta stampata quanto nella tipologia utilizzata. Esatto, la risposta è la carta riciclata.

A differenza di quello che si possa pensare, la carta riciclata non è più un prodotto d’élite, dal costo proibitivo e dalle caratteristiche non così eccelse.

Purtroppo, esistono ancora alcuni falsi miti che rallentano la vendita e la diffusione su vasta scala della carta riciclata, che invece rappresenta un’ottima soluzione sia per effettuare tagli importanti sulla voce di spesa, sia per ridurre sensibilmente l’impatto ecologico.

Cerchiamo di sfatare un po’ di miti e dare qualche dato oggettivo.

Le differenze tra la carta tradizionale e la riciclata

La differenza sostanziale risiede nella produzione.

La carta tradizionale, detta anche “bianca“, è prodotta a partire da fibre di cellulosa ricavate dagli alberi, per cui è richiesto un continuo abbattimento dei giganti verdi, fenomeno che oltre a sfruttare in maniera eccessiva le materie prime del nostro pianeta, aumenta il rischio di erosione, frane e smottamenti del terreno. La carta bianca, inoltre, deve il suo pallore al cloro, un elemento chimico che può incidere negativamente sull’ambiente a causa del possibile inquinamento delle acque.

La carta riciclata, invece, come si può immaginare, viene prodotta dalla carta da macero e il suo sbiancamento viene ottenuto con l’ausilio di prodotti chimici privi di cloro. Inoltre, per realizzare una tonnellata di carta tradizionale vengono mediamente utilizzati 250 chili di composti chimici, mentre per realizzare una tonnellata di carta riciclata ne bastano appena 10-15 chili. L’impatto ambientale è notevolmente ridotto ed anche da un punto di vista economico la produzione risulta molto più competitiva.

Pro e contro della riciclata

L’utilizzo della carta riciclata apporta vantaggi considerevoli innanzitutto all’ambiente in quanto si riduce l’abbattimento degli alberi. Oltre a permettere un risparmio sulle materie prime, il processo di produzione della carta riciclata richiede una minore quantità di energia e di acqua, assicurando benefici ecologici ma anche economici alle aziende di produzione. Inoltre, come detto, la produzione di carta riciclata richiede un minor utilizzo di prodotti chimici, il che si traduce in ridotte emissioni nocive.

Gli svantaggi sono essenzialmente legati al fatto che per produrre una determinata quantità di carta riciclata non basta utilizzare esclusivamente lo stesso quantitativo di carta da macero ma bisogna comunque introdurre della cellulosa fresca proveniente dagli alberi. Bisogna, però ricordare che gli alberi utilizzati provengono da vivai a coltivazione programmata e che, di conseguenza, non viene stravolto l’ecosistema naturale. Inoltre, i centri di riciclaggio per la carta richiedono spazi molto ampi per gli impianti di stoccaggio ed il processo di produzione ha ancora costi piuttosto elevati. Con le moderne tecnologie però nel giro di pochi anni la produzione dovrebbe risultare ancora più economica e fluida, riducendo ulteriormente i costi.

I falsi miti

La diffusione della carta riciclata è avanzata a rilento anche a causa di falsi miti che andrebbero definitivamente smentiti. Innanzitutto, la carta riciclata non è più costosa della carta bianca, anzi sul lungo periodo risulta anche più economica grazie agli incentivi ecologici previsti per il suo utilizzo. Da un punto di vista qualitativo ed estetico, non ha nulla da invidiare alla carta tradizionale, poiché offre prestazioni elevate grazie alle tecniche di produzione sempre più avanzate. La carta riciclata è accusata spesso di essere poco igienica, altro mito da sfatare. Questa particolare carta durante la produzione viene portata fino a 150° distruggendo così ogni virus, batterio o microrganismo. Un’altra falsa credenza sostiene che la carta riciclata rovini la stampante: non è assolutamente vero in quanto gli ultimi step del processo di produzione della carta riciclata sono assolutamente identici a quelli della carta tradizionale.

E quindi?

In sostanza, non è assolutamente necessario evitare di stampare, anzi in alcune occasioni è la scelta migliore per facilitare la lettura e salvaguardare la salute dei nostri occhi, sempre più affaticati da monitor e schermi di ogni tipo. La soluzione migliore, quindi, è quella di stampare il necessario e farlo su carta riciclata. Si risparmia, si inquina meno e si vive meglio.

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