L’impianto elettrico di un’abitazione è una componente fondamentale e principale negli ambienti e ne determina anche il comfort, è complesso ed è composto da numerose parti integranti e può risultare a volte anche pericoloso.
Per questo esistono delle norme che ne disciplinano la costruzione e l’installazione, il fai da te è quindi vietato e bisogna per forza rivolgersi ad un impresa iscritta alla Camera di Commercio, anche per piccole modifiche.
Al termine dell’opera, la ditta che ha effettuato i lavori, deve rilasciare la Dichiarazione di conformità del lavoro eseguito, essenziale per dimostrare che l’impianto elettrico è conforme e che quindi rispetta tutte le norme.
Gli appartamenti con impianti di una certa età necessitano quindi di lavori di rifacimento, spesso però è più conveniente installarne direttamente uno nuovo. Il costo di un impianto elettrico da fare da zero è diverso rispetto a quello di un apparato che deve essere solo modificato.
Nel primo caso per fare un preventivo elettrico dobbiamo innanzi tutto avere un’idea di quanti punti luce c’è bisogno di avere nella casa che vogliamo ristrutturare , il punto luce è essenziale per farsi un’idea del costo di realizzazione dell’opera, infatti il punto luce è qualsiasi punto dell’impianto che fornisce elettricità.
Si fa quindi un elenco degli interruttori, delle prese di corrente, dei deviatori, delle prese TV, degli invertitori e delle porta lampade che saranno presenti nelle stanze. Bisogna anche tenere conto che i costi cambiano in base all’esperienza degli addetti ai lavori, ai materiali impiegati e in base alle dimensioni dell’impianto.
Se sappiamo già che in un secondo momento vorremo aggiungere dei punti luce è bene valutare la predisposizione; il prezzo di ogni singolo punto luce è di circa 50 euro (stabilito dalle norme) che va moltiplicato per il numero di punti che vogliamo installare nella nostra abitazione, si ottiene così il valore della realizzazione dell’impianto in base alle norme vigenti CEI-UNI.
Mediamente il costo per un appartamento di 90 metri quadrati può aggirarsi tra i 3000-3500 euro fino ad arrivare ad un massimo di 4000 se si utilizzano materiali più pregiati, un prezzo superiore non si deve accettare, se supera mille euro è sospettabile un inganno e si deve segnalare.
Un altro fattore che influenza molto il preventivo è la tipologia dell’impianto che vogliamo fare, a vista o sotto traccia.
Si consiglia di realizzare un impianto totalmente sotto traccia solo nel caso in cui la casa da ristrutturare sia un fabbricato di recente costruzione o da rifare totalmente poiché ne andrebbe ad intaccare il punto di vista estetico e anche quello funzionale, quello estetico perché a vista risulterebbe il tutto un po’ disordinato e funzionale perché i cavi esterni sarebbero meno protetti rispetto che dentro al muro.
Invece in caso di fabbricati vecchi o con particolari vincoli si possono realizzare impianti elettrici a vista che possono anche risultare piacevoli mediante l’utilizzo di fili e prese progettate per queste soluzioni.
Un altro elemento che influisce moltissimo sul preventivo è il numero di circuiti interni. I circuiti interni collegano le prese e aiutano ad individuare eventuali guasti nell’impianto; generalmente vengono installati 3 diversi circuiti, uno per le luci, uno per le prese da 10 ampere e uno per le prese da 16 ampere.
La variante V3 della norma CEI 64-8 indica il numero minimo di circuiti necessari nelle varie tipologie di edifici, in funzione dei metri quadrati e del livello delle prestazioni (1,2,3).
La distribuzione avviene secondo precise indicazioni: per le case con superficie minore di 50 metri quadrati e di livello prestazionale 1 il numero minimo è di 2 circuiti, 3 per il livello 2 e per il livello 3; per gli appartamenti con superficie calpestabile compresa tra 51 metri quadrati e 75 metri quadrati il numero minimo di circuiti è 3 sia per il livello 1 che per il livello 2 e 4 per il livello 3; per appartamenti con superficie compresa tra 76 metri quadri e 125 metri quadri, il numero minimo di circuiti è 4 per il livello 1 e 5 sia per il livello 2 che per il livello 3; per appartamenti con superficie maggiore di 126 metri quadrati il numero minimo di circuiti è 5 per il livello 1, 6 per il livello 2 e 7 per il livello 3.
Restano esclusi dall’assegnazione dei circuiti minimi in funzione di superficie e livello di prestazioni i circuiti dedicati come quelli necessari per la climatizzazione, per la caldaia, per lo scalda acqua e oggetti simili. Per potenze inferiori a 6 kW l’organizzazione e la disposizione resta a scelta del progettista e dell’installatore.
I circuiti devono essere rintracciabili e segnati con dei cartellini che ne indicano le caratteristiche principali. Di conseguenza in base alle dimensione della casa e quindi all’organizzazione della disposizione dei circuiti interni, il preventivo varia e viene condizionato molto da questi aspetti.
Come già detto in precedenza, molti fattori influiscono sul prezzo finale di un impianto, anche se spesso questi indicatori possono darci informazioni e quindi preventivi sbagliati. Ogni impianto ha infatti delle caratterestiche ben precise e delle difficoltà di installazione che variano in base alla tipologia di sistema impiegato.
Se per esempio se vogliamo fare un impianto elettrico con anche apparecchiature domotiche, rendendo cosí la casa “intelligente” aggiungendo : motorizzazione delle tapparelle, impianto antintrusione, centralina scenari, diffusione sonora e stereo in sala e nelle camera, touch-screen, impianto di termoregolazione in ogni stanza, impianto di gestione energia e altri impianti domotici utili all’abitazione, il preventivo salirà notevolmente (il doppio).
Oltre che farci un’idea sul prezzo con queste informazioni, per conoscere il preventivo con buona precisione è essenziale rivolgersi a più imprese che effettuano queste tipologie di lavori e confrontare i vari preventivi.
Una ditta dovrà poi effettuare un sopralluogo che determinerà il prezzo finale per la realizzazione dell’impianto.
Al termine dell’installazione è necessario che l’intero circuito venga verificato, così da avere la conformità alle norme vigenti CEI-UNI. È anche indispensabile che l’impianto preveda l’estraibilità e la sostituzione dei cavi ed un quadro elettrico con almeno il 15% dello spazio in eccesso.
Questi due requisiti con anche la messa a terra, il salvavita e la dichiarazione di conformità sono indispensabili per l’installazione di un impianto ben fatto.