L’acqua che beviamo oggi è probabilmente la stessa che era presente quando, centinaia di milioni di anni fa, i dinosauri vagavano sulla Terra.

Tuttavia, mentre la quantità di acqua potabile presente sul nostro pianeta è rimasta abbastanza costante nel tempo – continuamente riciclata attraverso l’atmosfera e di nuovo nei nostri bicchieri – per contro la popolazione globale è esplosa.

Ciò significa che, ogni anno, si intensifica la competizione per avere acqua pulita e abbondante per bere, cucinare, fare il bagno e, più in generale, sostenere la nostra vita.

Il consumo di acqua a livello globale, come pure la scarsità, è un concetto astratto per molti e una dura realtà per gli altri. Ed è il risultato di una miriade di forze ambientali, politiche, economiche e sociali.

L’acqua potabile costituisce una piccola frazione di tutta l’acqua presente sul nostro pianeta. Mentre quasi il 70% del mondo è coperto d’acqua, solo il 2,5% di questa parte può essere bevuta oppure utilizzata per cucinare, per lavarsi e altro ancora.

Di questo 2,5%, solo l’1% è facilmente accessibile, perché gran parte dell’acqua potabile presente sulla Terra è intrappolata nei ghiacciai e nella neve.

Detto in poche parole, solo lo 0,007% dell’acqua del nostro pianeta è disponibile per dissetare e per alimentare i suoi 6,8 miliardi di abitanti.

A causa della geografia, del clima, dell’ingegneria, delle norme in vigore e della competizione per le risorse, alcune regioni sembrano relativamente a filo con l’acqua potabile, mentre altre affrontano la siccità e l’inquinamento debilitante.

In gran parte dei Paesi in via di sviluppo è difficile trovare acqua pulita, un prodotto che richiede forza lavoro o una valuta significativa da ottenere.

L’acqua è vita

Ovunque si trovino, gli esseri umani hanno bisogno di acqua per sopravvivere. Il corpo umano non solo è composto per il 60% di acqua, ma è anche essenziale per produrre cibo, vestiti e computer, spostare il flusso di rifiuti e mantenere in salute noi e l’ambiente.

Gli esseri umani, sfortunatamente, hanno dimostrato di essere dei pessimi gestori del consumo di acqua a livello globale.

Basti pensare che, per ottenere un hamburgher di media qualità, ci vogliono 2400 litri d’acqua, mentre molte colture che richiedono una grande quantità d’acqua, come il cotone, vengono coltivate in regioni aride.

Secondo le Nazioni Unite, il consumo di acqua è cresciuto di oltre il doppio rispetto all’aumento della popolazione nell’ultimo secolo.

Entro il 2025 circa 1,8 miliardi di persone vivranno in aree afflitte dalla siccità, mentre due terzi della popolazione mondiale vivranno in zone in cui l’acqua scarseggia a causa dell’uso smodato, delle colture e dei cambiamenti climatici.

La sfida che ci dobbiamo preparare ad affrontare, mentre ci dirigiamo verso il futuro, è come conservare, gestire e distribuire efficacemente l’acqua che abbiamo a disposizione.

Posso fare qualcosa per combattere la scarsità d’acqua che c’è a livello globale?

La risposta è: sì! Circle of Blue, di recente, ha pubblicato i risultati di un sondaggio condotto tra gli esperti di sostenibilità.

Il sondaggio, effettuato da GlobeScan, una società di ricerca sugli affari aziendali, e da SustainAbility, una società di consulenza strategica, ha permesso di trovare le 10 migliori soluzioni per risolvere la crisi mondiale dell’acqua potabile.

Guarda caso queste soluzioni, oltre a poter essere messe nella pratica dai governanti dei Paesi più ricchi, possono essere adottate anche dai cittadini per ridurre ai minimi termini gli sprechi d’acqua e far sì che ce ne sia abbastanza per tutti.

Ecco quali sono:

  • Apporta cambiamenti significativi ai tuoi consumi e al tuo stile di vita: per esempio, anche se fare un bagno rilassante è piacevole, cerca di prediligere il più possibile la doccia. Consumerai meno acqua e anche il portafoglio ti ringrazierà.
  • Prediligi la dieta vegetariana o mediterranea: come abbiamo visto, per produrre un hamburgher di media qualità ci vogliono 2400 litri d’acqua, quindi cerca di preferire una dieta in cui la carne sia presente solo in minima parte, oppure assente del tutto, come quella vegetariana o quella mediterranea.
  • Ricicla le acque reflue: le acque reflue, o acque grigie, possono essere utilizzate per irrigare il giardino oppure bagnare i fiori.
  • Migliora l’irrigazione e le pratiche agricole: se sei un agricoltore, cerca di preferire dei sistemi di irrigazione che non richiedano un grande consumo di acqua oppure opta per coltivazioni agricole che non necessitano di un’importante quantità d’acqua (esempio: grano tenero, orzo distico, canapa, mais, frumento e bietola).
  • Metti uno stop ai gocciolamenti: un rubinetto che gocciola può sprecare 20 litri d’acqua al giorno. Un gabinetto che perde può usare 90mila litri d’acqua in un mese. Bando alle chiacchiere quindi e armati di chiave inglese oppure contatta un professionista che li sistemi per te. Manterrai i sanitari in buona salute e inizierai anche a risparmiare acqua.
  • Installa nuovi apparecchi per il risparmio idrico: servizi igienici a basso volume o a doppio scarico, soffioni a basso flusso, lavastoviglie e lavatrici ad alta efficienza energetica fanno risparmiare non solo un sacco d’acqua, ma anche di denaro.
  • Stai lontano dall’acqua in bottiglia: l’acqua in bottiglia, oltre ad essere meno buona dell’acqua che esce fuori dai rubinetti della maggior parte dei comuni italiani, è anche una delle principali cause dell’inquinamento dei mari e degli oceani. Se vuoi portare l’acqua con te, prendi una borraccia e riempila, mentre se l’acqua che esce dal tuo rubinetto ha un sapore strano, prova a risolvere il problema con un filtro domestico per l’acqua in ceramica.
  • Annaffia l’orto in modo consapevole: se hai un orto, o un giardino, annaffia durante le ore più fredde del giorno (esempio: la mattina presto) oppure durante la notte per ridurre al minimo l’evaporazione.
  • Prediligi l’autolavaggio piuttosto che il fai da te: anche se il fai da te ha un suo fascino tutto particolare, cerca di prediligere l’autolavaggio. La maggior parte degli autolavaggi, piuttosto che gettare l’acqua direttamente nel sistema fognario, preferiscono trattarla per riutilizzarla con il prossimo cliente.
  • Non usare sostanze chimiche: le fonti d’acqua devono essere protette. In molti sistemi a circuito chiuso, come quelli che si trovano nelle città intorno ai Grandi Laghi, le acque reflue vengono restituite al lago da cui fuoriesce l’acqua potabile. Detto in parole più dirette? Non versare sostanze chimiche negli scarichi né tanto meno getta farmaci o altre sostanze pericolose nel gabinetto: un giorno potrebbero ritornarti in forma diluita nell’acqua.

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