Se sei qui, significa che vuoi sapere qualcosa di più sulla dichiarazione di conformità per scoprire cos’è e a cosa serve. Fantastico! La guida che abbiamo creato e che puoi trovare nelle prossime righe è dedicata proprio a questa tematica e ha lo scopo di chiarirti le idee e spiegarti tutte le implicazioni teoriche, pratiche e normative.
Cos’è la Dichiarazione di Conformità?
Conosciuta anche come DICO, la Dichiarazione di Conformità è un documento fondamentale quando si ha a che fare con situazioni come il post installazione di un impianto. In questi frangenti, l’impresa o il professionista che ha gestito il lavoro fornisce appunto la Dichiarazione di Conformità. Il documento in questione certifica ufficialmente il possesso, da parte del suddetto impianto, dei requisiti previsti dalla normativa vigente.
La DICO contiene anche alcuni allegati, ossia i seguenti:
- Informazioni dettagliate sul progetto dell’impianto;
- Relazione specifica relativa ai materiali utilizzati, con informazioni sui marchi e sui certificati di prova;
- Copia della visura della Camera di Commercio relativa ai requisiti tecnici e professionali dell’impresa che si è occupata dell’installazione dell’impianto.
Se con l’intervento è stato modificato un impianto già esistente, il certificato deve riguardare unicamente la parte sulla quale si è intervenuti con le modifiche. Fondamentale rimane comunque il fatto di considerare la funzionalità e l’efficienza dell’intero impianto.
Riferimenti normativi
Quando si parla della Dichiarazione di Conformità (DICO), è necessario considerare specifici riferimenti normativi. Gli aspetti legislativi a cui fa riferimento questo documento sono contenuti nel Decreto Ministeriale 37/2008.
Questo testo rappresenta l‘evoluzione della Legge 46/1990, un punto di riferimento fondamentale per quanto riguarda la disciplina che regola la progettazione, la realizzazione e la manutenzione degli impianti presenti negli edifici a destinazione civile e non solo.
Prima che si concretizzasse il quadro giuridico appena descritto, il principale punto da riferimento da considerare per l’integrità degli impianti era la cosiddetta regola d’arte.
I dettagli in merito erano specificati nel testo della legge 186 del 1 marzo 1968. Le cose, come poco fa ricordato, hanno cominciato a prendere una forma diversa nel 1990, con l’istituzione ufficiale del documento di conformità degli impanti.
Chi rilascia la DICO?
La Dichiarazione di Conformità (DICO) può essere rilasciata solamente dall’impresa o dal professionista che ha installato l’impianto.
Questo aspetto è fondamentale e merita un po’ di attenzione in più. Essenziale è in particolare ricordare che la Dichiarazione di Conformità non può essere rilasciata dalla realtà che si occupa del controllo dell’efficienza dell’impianto.
In questi frangenti si parla di dichiarazione di rispondenza, che è una cosa diversa a cui faremo cenno nelle prossime righe.
Cosa succede in caso di rogito di una casa
In caso di rogito di una casa, è fondamentale sapere che il venditore non è obbligato ad allegare il certificato di conformità degli impianti. Cosa bisogna quindi fare per scongiurare il rischio di contestazioni da parte dell’acquirente? A tal proposito, è molto utile allegare informazioni relative allo stato degli impianti e alla loro rispondenza alle normative vigente.
Da segnalare è anche la presenza o l’assenza di conformità, allegando anche la dichiarazione di conformità catastale. Quest’ultima indica la rispondenza tra quanto è specificato in planimetria e l’effettivo stato dei luoghi al momento dell’intervento del professionista o dell’impresa.
Dichiarazione di Conformità: come compilarla
Per compilare la Dichiarazione di Conformità bisogna basarsi su un modello ben preciso. Trovarlo non è difficile: si tratta infatti di un allegato del Decreto Ministeriale 37/08, successivamente modificato tramite il Decreto del 19 maggio dal 2010. I dati obbligatori da inserire sono i seguenti:
- Informazioni sul tipo di impianto;
- Dati dettagliati del responsabile tecnico dell’impresa, del committente e del proprietario dell’immobile dove sono stati effettuati i lavori;
- Informazioni sull’ubicazione dell’impianto;
- Materiali impiegati nel corso dei lavori di installazione.
A cosa serve la Dichiarazione di Conformità
La Dichiarazione di Conformità è necessaria in diversi casi. Ricordiamo prima di tutto che è obbligatoria in tutti quei casi che richiedono la realizzazione di un impianto da zero.
Lo stesso vale anche in casi come l’allaccio di nuove utenze di luce, gas e acqua. La DICO, inoltre, è richiesta in situazioni come la richiesta del certificato di agibilità o del nulla osta sanitario, circostanze che riguardano solo gli edifici destinati all’utilizzo commerciale.
Fondamentale è specificare che a richiedere la DICO possono essere anche i vigili del fuoco, con lo scopo preciso di concretizzare adempimenti fondamentali per la prevenzione degli incendi.
La sua finalità centrale, al di là della singola situazione, rimane quella di tutelare nel migliore dei modi il committente che richiede l’installazione di un impianto nuovo o la modifica di uno già esistente.
Grazie alla DICO, il soggetto in questione ha la garanzia che l’impresa a cui si è rivolto abbia realizzato il lavoro seguendo le indicazioni tecniche specificate nel progetto e usando materiali idonei e conformi alle normative vigenti in un determinato momento.
La DICO, inoltre, dichiara la sicurezza dell’impianto installato e la sua funzionalità, aspetti essenziali per garantire l’incolumità di chi vive o transita nell’edificio per motivi di lavoro. Concludiamo ricordando che la Dichiarazione di Conformità è necessaria per i seguenti tipi di impianti:
- Impianto elettrico
- Impianto del Gas
- Impianto di riscaldamento
- Impianto Idrosanitario
- Impianto Idrico
- Impianto finalizzato alla protezione dalle scariche atmosferiche
- Impianto di automazione per l’apertura e la chiusura di porte e cancelli
- Impianto radiotelevisivo
- Impianto di riscaldamento
- Impianto di condizionamento
- Canna fumaria