Dillo con un fiore“, si diceva anni fa.

Oggi il linguaggio dei fiori è sicuramente meno noto, ma non è mai troppo tardi per imparare un’arte, quella della comunicazione floreale, che fin dal medioevo ha permesso alle persone di parlare, e non a parole.

Certo, anche nei nostri tempi alcuni fiori hanno conservato il loro significato originale, basta pensare alle rose rosse, che, regalate ai proprio amati, non fanno che testimoniare la forte passione, l’amore romantico; e ancora, le rose bianche, che tuttora indicano virtù e castità.

Ma quando nacque il cosiddetto linguaggio dei fiori, la florigrafia, tutti i fiori avevano un ben preciso significato simbolico. Sin dal medioevo, infatti, ai fiori viene attribuito un linguaggio morale.

Nel Rinascimento e in maniera più documentata nell’Ottocento, la florigrafia si sviluppò tanto da diffondere un’editoria specializzata nella stampa dei flower book, libri illustrati con incisioni e litografie dove ad ogni fiore veniva attribuito e chiarito il messaggio morale che rappresentava.

Uno dei più famosi di questi libri, “Il linguaggio dei fiori” di Charlotte de Latour, è infatti dell’800, e al suo interno venivano presentati i significati di migliaia di fiori, dai più diffusi ai più esotici.

D’altronde le più recenti ricerche dimostrano che i colori possono influenzare i comportamenti e gli atteggiamenti delle persone; ne segue che i fiori, manifestazione più elegante dello spettro dei colori, hanno, veramente, la forza di un linguaggio.

Per evitare brutte figure e spiacevoli sorprese, allora, ci proponiamo di elencare i significati dei fiori più comuni in modo che voi, lettori, possiate regalare i più adatti in ogni contesto e occasione.

  • ALLORO: gloria, trionfo. Non è un caso che venga perciò dato agli studenti laureatisi, o per festeggiare le vittorie negli sport. Non per niente, poi, era indossato da Cesare e dagli imperatori romani. Il significato dell’alloro data la mitologia greca, era consacrato ad Apollo ed è da sempre il simbolo del trionfo dei vincitori.
  • AMARYLLIS: fierezza, eleganza. L’amarillide deve infatti il suo nome al verbo greco “amarysso”, che significa splendere. E come splendono i fieri! Illuminati, forse, da una luce tutta loro, ma splendono. D’altronde la fierezza dell’amaryllis non è solo etimologica: quando sboccia, il fiore, mostra tutta la sua grandezza e maestosità.
  • ANEMONE: abbandono. Anche per l’anemone il significato si può rintracciare dall’etimologia greca, dove “anemos” è il vento. Perciò l’anemone è considerato il fiore del vento, raccontato dalle leggende di Ovidio. Per di più, le corolle variamente colorate che adornano il fiore, fragili, ad ogni sospiro del vento cadono, abbandonate a loro stesse. Da qui l’abbandono che dice l’anemone, il fiore degli abbandonati.
  • BOCCA DI LEONE: capriccio. Nel medioevo le ragazze erano solite ornarsi i capelli con questo fiore per rifiutare, in maniera garbata e velata, i corteggiatori indesiderati.
  • CACTUS: amore passionale. Strano, vero? Pensandoci, però, l’amore appassionato fa stare sulle spine, pizzica, fa sentire la sua presenza, continuamente. E allora…
  • CRISANTEMO: vita. Nonostante in Italia i crisantemi vengano regalati nel giorno dei morti e vengano associati, in generale, ai lutti, il significato del crisantemo è ben più solare. Infatti, come etimologicamente chiaro (dal greco “fiore d’oro”), questo fiore è utilizzato nel resto del mondo, soprattutto in oriente, per festeggiare matrimoni e comunioni. Perchè in Italia avviene il contrario? Perchè i crisantemi fioriscono in concomitanza con la festa dei morti. Da qui, il loro triste destino.
  • GAROFANO: affetto, fedeltà, rabbia, incertezza, rifiuto. Tanti significati differenti per tutte le sfumature di colore. Rispettivamente, gli aggettivi elencati, stanno per: il garofano rosa, bianco, rosso, giallo e, il rifiuto, per il garofano a righe.
  • GIRASOLE: allegria, vaghezza. L’ambiguità del significato è difficile da intepretare, ma è forse più chiara immaginando quelle persone vivaci, sempre allegre, ma inconcludenti, talmente vaghe che talvolta fanno pesare la loro allegria sciapa.
  • IRIS: buona notizia. Dal nome della divinità greca Iride, messaggera degli dei. E nonostante le pessime notizie che talvolta giungevano dal mondo divino degli antichi, l’iris è sinonimo di buona novella.
  • LAVANDA: diffidenza. Nonostante il nome derivi dal latino “lavare”, e nonostante l’incredibile profumo della pianta, alla lavanda si è sempre attribuito un significato negativo. Il motivo è semplice: la lavanda è la pianta preferita dai calabroni e, secondo alcuni, all’interno dei suoi cespugli i serpenti fanno i propri nidi. E allora sì, dove c’è lavanda c’è da stare attenti.
  • MARGHERITA: purezza, innocenza, pazienza. La margherita ha questi molteplici significati, tutti derivanti, più che dalla pianta, dal suo colore, quel bianco che da sempre è simbolo di semplice purezza.
  • ORTENSIA: distacco, freddezza. L’ortensia è sì un fiore dagli splendidi colori vivaci, eppure ha un significato particolarmente negativo. Non è chiaro a cosa risalga la simbologia, ma fidatevi di una tradizione secolare: regalate ortensie soltanto a chi vi assicura che non si offenderà!
  • PAPAVERO: consolazione. Solitamente utilizzato come fiori per le condoglianze, il papavero assume il suo significato da una storia tragica e recente. Durante la prima guerra mondiale, nel Regno Unito, i papaveri venivano utilizzati per adornare le tombe dei caduti in battaglia.

Di altri fiori, come la mimosa, il narciso o il non-ti-scordar-di-me, il significato è più conosciuto o ovvio. Altri ancora avrebbero un significato da raccontare.

Per oggi, però, ci fermiamo qui. Se la curiosità vi spinge oltre, il consiglio è di chiedere al vostro fioraio di fiducia!

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