Supponiamo che il nostro obiettivo sia la manutenzione, in proprio, dell’impianto elettrico di casa, svolgendo fai da te qualche lavoretto da elettricista: ad esempio, l’aggiunta di una presa elettrica, la sostituzione di un interruttore difettoso, di un vecchio lampadario, di cavi usurati, etc.
Si tratta, in effetti, di piccoli interventi di modifica che possono essere effettuati senza comunicare e dover richiedere permessi al proprio Comune.
Diverso sarebbe il discorso in caso di modifiche più grandi ed evidenti, quando risulta obbligatorio, per legge, richiedere le relative autorizzazioni e vedersi certificato il lavoro da una società specializzata.
In vista, allora, delle lievi modifiche che possono essere eseguite da ciascuno di noi, senza troppi problemi, sul proprio impianto, ci chiediamo quali sono i passi necessari da seguire e le precauzioni da prendere per evitare il rischio di scossa elettrica.
Il tutto, prima di inizia qualsiasi operazione. Un rischio – sappiamo bene – tutt’altro che da sottovalutare, come ogni volta che si ha a che fare, in prima persona, con la corrente elettrica.
Regole fondamentali e utilizzo dei dispositivi di sicurezza
Ovvio, ma fino ad un certo punto, è ricordare di togliere sempre la corrente prima di qualsiasi attività sull’impianto elettrico e durante l’intero suo svolgimento.
Sarà importante, ai fini della sicurezza, disattivare anche tutti gli interruttori e, insieme a questi, l’interruttore del contatore. In aggiunta a questa regola fondamentale, emerge, ad ogni modo, la necessità di inserire nell’impianto una serie di dispositivi che assumono spesso un’importanza vitale.
Tra questi ricordiamo:
- il salvavita
- l’interruttore magnetotermico
- la messa a terra
- i corrugati e le canaline
Il salvavita rileva un’eventuale dispersione di corrente nell’impianto, con conseguente anomalo consumo di elettricità, e ne interrompe l’erogazione. Ciò avviene, ad esempio, quando un corpo umano disperde la corrente verso un altro oggetto.
Tuttavia, non funziona quando il corpo è attraversato da corrente senza disperderla da qualche altra parte.
In questo caso, non servirebbe allora per salvare la vita di chi interviene sull’impianto elettrico. Si consiglia, pertanto, di utilizzare salvavita con interruttori magnetotermici integrati per aumentare la sicurezza.
Questi ultimi sono dei fusibili moderni che proteggono da eventuali sovraccarichi di corrente (dovuti, ad esempio, ad un cortocircuito o al malfunzionamento di qualche apparecchio).
Anche la messa a terra acquista la sua vitale importanza. Collegata in corrispondenza delle parti a rischio di un elettrodomestico (soprattutto se guasto o malfunzionante), consente infatti di scaricare le eventuali dispersioni nel terreno e non nel corpo umano.
Si tratta, in effetti, di una linea speciale che viene collegata appunto a terra, tramite un palo metallico.
Anche i corrugati e le canaline, infine, hanno il loro ruolo. Il loro scopo, infatti, è quello di contenere i cavi elettrici, di prevenire i cortocircuiti e di facilitare la sostituzione dei cavi, ad impianto completato, negli anni successivi.
Attenzione al colore dei cavi!
Un’altra accortezza per evitare il rischio di scossa elettrica è prestare attenzione al colore dei cavi dell’impianto.
Si tratta infatti di colori standard, dal momento che ognuno di essi identifica una funzione. A corrente azionata mai toccare il cavo nero o marrone (quello di fase che trasporta la corrente) e quello blu (il neutro) che in un impianto domestico spesso possono essere invertiti.
Se necessario, il cavo di fase può essere eventualmente individuato con l’ausilio di un cercafase.
Sarà importante anche evitare di toccare il cavo verde/giallo che identifica il cavo per la messa a terra che, come detto, serve a dissipare a terra eventuali fughe di corrente.
Attenzione infine anche allo stato delle prese elettriche. Ai fini della sicurezza è importante infatti sostituire quelle vecchie con le nuove, meglio se con dispositivo di protezione integrato. Un accorgimento premiante soprattutto se in casa sono presenti bambini.