Gli impianti elettrici devono essere progettati e costruiti in modi diversi, a seconda del loro ambiente di installazione. Gli impianti elettrici in bassa tensione sono quelli che ricadono nei sistemi di categoria 1. Si tratta di impianti con tensioni nominali comprese tra 50 e 1000 volt se in corrente alternata o tra 75 e 1500 volt se in corrente continua. Vediamo nel dettaglio.

Progettazione impianti elettrici

Gli impianti elettrici sono di diverso tipo. Esistono quelli per ambienti ordinari, impianti per ambienti a maggior rischio di incendio, impianti per luoghi con pericolo di esplosione, per locali ad uso medico, per luoghi di pubblico spettacolo, impianti esterni, etc. La progettazione dunque cambia a seconda delle condizioni ambientali. Lo scopo della progettazione specifica degli impianti è quello di garantire la funzionalità e la sicurezza. Essa inoltre deve tenere conto anche della normativa sulla prevenzione degli incendi.

Gli impianti a bassa tensione si usano in tanti ambiti. In particolare, essi si preferiscono per uso domestico ed industriale. Esistono però dei casi in cui occorre alta tensione anche in tali ambiti, allora è lì che si installano impianti più complessi. Va sottolineato che più la tensione di un impianto è alta, maggiore è il potenziale di rischio.

Gli impianti a bassa tensione forniscono una soglia di sicurezza piuttosto alta, per vari fattori. Essi sono costituiti da determinati materiali, prevedono l’isolamento e scaricano con la messa a terra.

A questo punto è opportuno aprire una parentesi per indicare le differenze tra le tensioni. Le linee elettriche della rete italiana, in base alla tensione di esercizio, si distinguono in:

  • Altissima tensione: superiore a 150 KV;
  • Alta tensione: tra 30 e 150 KV;
  • Media tensione: tra 1 e 30 KV;
  • Bassa tensione: inferiore a 1 K;

Nelle nostre case, la corrente arriva alternata ed alimentata alla frequenza di 50 Hz. Il voltaggio corrisponde a quello a bassa tensione, tra 50 e 1000 volt.

La tensione usata per la progettazione di un impianto è detta nominale. Essa può differire dalla tensione effettiva. Si possono infatti verificare delle tensioni passeggere. Le cause possono essere un guasto, lavori sulla linea, la caduta di un fulmine nei paraggi. Esiste però una normativa che regola tali oscillazioni, stabilendo quelle che non devono verificarsi. Secondo la normativa l’oscillazione della tensione effettiva può deviare del 10% rispetto alla tensione nominale. In caso di superamento della soglia, occorre segnalare l’anomalia al gestore della rete. Quest’ultimo a sua volta comunicherà la difformità al fornitore dell’energia elettrica. Si devono sempre ripristinare le condizioni stabilite dalla legge.

Come realizzare un impianto a bassa tensione

Se si vuole realizzare un impianto a bassa tensione, occorre seguire una serie di passaggi.

Le condutture elettriche sono dimensionate in base alla corrente di impiego che deve attraversarle. Tale corrente deve essere sempre minore, o al massimo uguale, al valore della portata dei conduttori.

La prima azione da compiere è quella di segnare dove andranno le prese e gli interruttori. Essi devono essere fissati alla parete. Questo va fatto prima di andare a creare l’impianto vero e proprio. Di seguito, si collegano i cavi al dispositivo elettrico, agli interruttori, fino ad arrivare alla rete centrale. I cavi utilizzati saranno quelli a bassa tensione. In commercio essi non sono distinti da particolari colori. Per individuarli quindi è opportuno leggere attentamente l’etichetta e le sigle riportate sulla confezione. A questo punto, i cavi devono essere saldati. Poi si può procedere alla chiusura della placchetta e all’ inserimento della lampadina.

Il lavoro deve essere svolto avendo privato l’ambiente del passaggio della corrente elettrica. Occorre staccare l’interruttore generale. Sarebbe opportuno che sia un elettricista ad occuparsi dell’impianto elettrico e della sua installazione. Bisogna infatti controllare anche tutto l’impianto elettrico dell’abitazione. Questo perché è necessario capire se è possibile inserire un’altra fonte di alimentazione, senza incorrere in un sovraccarico di tensione per l’intero sistema.