Le pompe di calore rappresentano una soluzione alternativa, sempre più diffusa, alle consuete esigenze di riscaldamento e raffrescamento.
Composte da quattro elementi fondamentali (il compressore, il condensatore, la valvola di laminazione e l’evaporatore), il loro funzionamento si basa su un ciclo frigorifero attraverso il quale, in caso, ad esempio, di necessità di riscaldamento, è possibile trasferire il calore da una sorgente più fredda ad un ambiente a temperatura più calda (il locale da riscaldare).
Si tratta di sistemi che contribuiscono all’efficienza energetica di un immobile globalmente inteso. Per questo motivo, l’orientamento attuale del sistema tariffario va nella direzione di premiare chi sceglie di dotarsene.
Vediamo quindi quale tariffa viene adottata per le pompe di calore e perché può risultare vantaggiosa.
D1: la precedente tariffazione per le pompe di calore
Facciamo giusto un piccolo passo indietro per comprendere i benefici del regime odierno. Fino al 31 dicembre 2016 la tariffa individuata per le pompe di calore ad uso domestico era la tariffa sperimentale D1.
Poteva usufruirne chi era in grado di dimostrare di servirsi unicamente di una pompa di calore per soddisfare le proprie necessità energetiche.
Introdotta il 1 luglio 2014, la tariffa era riservata soltanto agli utenti residenti ed era ancorata, per ridurre gli sprechi, ad un’idea progressiva di tassazione dell’energia, volta ad incoraggiare chi si limitava ai soli consumi essenziali.
Già dal 1 gennaio 2017, tuttavia, chi aveva aderito alla D1, è stato fatto rientrare nel nuovo regime tariffario TD (“tariffa domestica”) che, per tutte le utenze domestiche, è entrato in vigore a pieno regime dal 2018.
I benefici della nuova tariffa TD
Introdotta dalla relativa riforma delle tariffe elettriche 2017, la nuova tariffa unica domestica TD è indipendente dalla potenza impegnata e sostituisce il regime precedente, composto dalla tariffa D1 su citata e da due tipologie di tariffazione domestica: D2 per utenti residenti fino a 3 kW e D3 per utenti non residenti e per residenti con più di 3kW.
La TD ha come unico parametro di riferimento il consumo ed è di tipo non progressivo. Ciò significa che il costo del kWh è sempre lo stesso sia per chi realizza bassi consumi che per chi consuma di più. Ovvero, senza far pagare, a chi consegue consumi maggiori,il kWh ad un prezzo maggiorato.
La volontà, infatti, è quella di agevolare, a prescindere dal quantitativo di energia prelevata dalla rete elettrica, chi usa un sistema efficiente come quello proposto e ha scelto di investire in esso.
Rappresenta anche un modo per aiutare e non danneggiare con troppi oneri chi ha optato per la pompa di calore al fine di rispondere a richieste di energia più elevate (le famiglie numerose, per esempio).
Tutto ciò porta con sé, pertanto, come ricaduta positiva, la possibilità di favorire ancora di più la diffusione della tecnologia della pompa di calore, alla luce del fondamentale vantaggio che l’attuale tariffazione arreca dal punto di vista economico.
Si tratta infatti di un fondamentale assetto, non penalizzante ma premiante che, riducendo i corsi di esercizio e in aggiunta agli incentivi vigenti, può spingere molti a preferirla alla tradizionale caldaia a gas.