Tra pochi giorni, precisamente durante la notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019, avverrà il passaggio dall’ora legale, che ci ha accompagnati durante il periodo primaverile ed estivo, all’ora solare, che durante il periodo autunnale e invernale ci permetterà di dormire un’ora in più.

Quello del 2019, così come quello del 2020 e del 2021, sarà però uno degli ultimi cambiamenti dell’ora e una delle ultime volte in cui dovremo spostare le lancette degli orologi, perché a marzo 2019 la Commissione Europea ha appoggiato una proposta per abolire il cambio di un’ora obbligatorio che prolunga l’estate in tutta l’Unione Europea.

La proposta è stata avanzata dopo che una ricerca, condotta in tutta l’Unione Europea su 4,6 milioni di cittadini, ha scoperto che ben l’84% non solo non ama spostare l’orologio di un’ora avanti e di un’ora indietro, ma lo trova anche inutile e poco produttivo.

Il testo, secondo quanto rivelato dai media, permetterebbe agli Stati Europei di interrompere il cambio dell’orologio biennale dal 2021 e di scegliere l’ora legale permanente o quella invernale.

Cambio ora legale e solare, cosa accadrà a partire dal 2021?

I ministri, secondo quanto affermato da Jean Claude Juncker, ovviamente avranno l’ultima voce in capitolo, anche se, secondo quanto rivelato dal sondaggio, i cittadini sarebbero più propensi per mantenere l’ora legale in modo permanente.

La modifica, che dovrà essere discussa dai commissari europei, prima di diventare legge dovrà essere approvata ancora dai 28 governi nazionali e dai deputati europei.

La normativa attualmente in vigore impone ai cittadini di tutti i 28 Paesi europei di spostare l’orologio in avanti di un’ora l’ultima domenica di marzo e di spostarlo indietro di un’ora l’ultima domenica di ottobre.

L’ora legale è stata adottata per la prima volta nel Regno Unito durante la Prima Guerra Mondiale per permettere alle fabbriche di dare ulteriore luce diurna agli operai e consentire loro di continuare a lavorare.

In seguito è stata introdotta, stavolta in modo permanente, dai governi europei all’inizio degli anni Ottanta per risparmiare sui costi energetici.

I sostenitori della modifica affermano che il passaggio ad un’ora legale permanente in inverno, e in estate, potrebbe aiutare a ridurre in maniera significativa gli incidenti stradali, mentre i più critici dichiarano che, questa abolizione, più che vantaggi porterà svantaggi e problemi di salute a lungo termine, soprattutto ai bambini e agli anziani.

Quest’ultima tesi però è ancora da confermare, perché un’altra ricerca ha invece dimostrato che il cambiamento dell’ora non solo interrompe il ciclo naturale del sonno, ma può anche influire sulla produttività lavorativa.

All’inizio di quest’anno infatti la Finlandia ha chiesto all’Unione Europea di poter sospendere la vecchia pratica decennale per motivi di salute.

Una possibile opzione, quest’ultima proposta dalla Commissione Europea, potrebbe essere quella di consentire ai singoli paesi membri di decidere se scegliere di adottare l’ora legale permanente o l’orario invernale, ma i commissari hanno già avvertito che, eventuali cambiamenti non coordinati, potrebbero danneggiare seriamente l’economia europea.

Al di fuori dell’Unione Europea, una manciata di Paesi ha già smesso di passare dall’ora legale a quella invernale. Tra questi ci sono Russia, Turchia, Bielorussia e Islanda.

Quali sono i pro e i contro dell’ora legale?

L’ora legale è diventata obbligatoria nell’Unione Europea dal 2001, allo scopo di far funzionare il mercato interno in modo più regolare e di ridurre i costi energetici.

Inoltre è stato riscontrato che, un minor numero di differenze temporali, faciliterebbe il commercio e i viaggi transfrontalieri nell’Unione Europea.

Le ore di luce extra in estate permettono anche di ridurre le spese per l’illuminazione artificiale e di favorire le attività ricreative all’aperto.

Tuttavia gli studiosi hanno scoperto che i risparmi energetici dell’ora legale sono abbastanza marginali. E alcuni dei principali partner commerciali dell’Unione Europea – tra cui Cina, Russia e Turchia, non operano in regime di ora legale.

Altre ricerche scientifiche hanno anche dimostrato che i cambiamenti dell’orologio stanno avendo effetti negativi sulla salute delle persone.

La Commissione Europea afferma che, queste ricerche, suggeriscono che “l’effetto del cambiamento dell’ora sul bioritmo umano è più grave di quello che si pensava in precedenza.”

“Il cambio dell’ora deve cessare” continua Juncker. “Gli stati membri, in un prossimo futuro, dovranno decidere se i loro cittadini vivranno permanentemente in estate o in inverno.”

In base alla nuova legislazione, i governi che opteranno per rendere permanente l’ora legale cambieranno i loro orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di marzo del 2021, mentre quelli che sceglieranno l’ora solare permanente, l’ultimo cambio delle lancette avverrà l’ultima domenica di ottobre 2021.

La Finlandia ha chiesto l’abolizione dell’ora legale per tutta l’Unione Europea, dopo che una petizione, firmata da oltre 70mila cittadini, ha domandato un simile cambiamento.

L’opposizione ai cambiamenti dell’orologio tende ad essere maggiore nei Paesi del Nord, dove la differenza stagionale nelle ore diurne è maggiore rispetto a quella del sud.

A giugno infatti la Finlandia ha ben 18,5 ore di luce diurna, mentre a dicembre solo 5,5 ore. Le cifre corrispondenti per la Grecia sono di 14,5 e di 9,3 ore, anche se entrambi i Paesi si trovano nello stesso fuso orario standard (ora dell’Europa Orientale – GMT +2).

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