L’”Ecologia del desiderio” non è un libro da regalare agli ambientalisti vecchio stampo.
Non parla in tono catastrofico e non cerca di fare leva sulla paura e i sensi di colpa nei lettori.
Qui Antonio Cianciullo, Giornalista di Repubblica, inverte le comune logiche di comunicazione generalmente attribuite al mondo ecologista e le modifica in ottica Ciceriana.
Secondo Cianciullo le cose non cambiano perché il mondo ambientalista cerca di vendere un’idea di ecologia decisamente triste e difficile da attuare, fatta di rinunce e condita da un amaro senso di colpa.
In questo libro non è così.
Cianciullo sposta l’asse tra ciò che NON bisogna fare a ciò che invece va fatto.
In sostanza gli obiettivi rimangono gli stessi, ma da un approccio limitativo passiamo ad uno propositivo.
Come diceva Cicerone, «non è saggio per l’oratore reprimere le passioni, piuttosto si dovranno rendere più vive e pungenti.»
Una logica di persuasione valida ancora oggi.
Anziché mutilare e reprimere le passioni e i desideri delle persone, annichilendole e spingendole a una vita di rinunce, gli ecologisti dovrebbero puntare a una comunicazione del desiderio, viva e penetrante.
Una comunicazione emozionale, in grado di smuovere i desideri della popolazione.
Di cosa parla l’Ecologia del desiderio?
L’ecologia del desiderio è un prezioso manuale d’uso adatto sia a chi non ha mai letto una pagina di trattati ecologici, sia a chi è un affermato ecologista da anni e desidera un manuale d’azione per “convertire” in maniera adatta più persone possibili.
All’interno di questo scorrevole libro è infatti possibile analizzare cinque temi cruciali per il benessere del nostro pianeta, analizzando in profondità tutti i possibili scenari futuri se non dovessimo cambiare le carte in tavola.
Un libro che analizza il comportamento che dovremmo adottare, non le rinunce a cui andiamo incontro.
Come evidenzia Cianciullo, ci stiamo impegnando a costruire un pianeta molto più adatto per le zanzare che per gli esseri umani, e dovremmo invertire questa tendenza di rotta.
L’ecologia del desiderio e il marketing Ecologista
Quello che l’Ecologia del desiderio vuole insegnarci non è che il pianeta sta cadendo a pezzi e che non c’è più nulla da fare. Il messaggio che traspare è invece quello del desiderio di cambiamento, della volontà di emergere nei tempi di crisi.
Questo punto di vista ricorda un po’ la storia del Dott. Abraham J. Twersky, rabbino e psichiatra, che per anni raccontò la storia dell’Aragosta in tempo di crisi.
Secondo il dott. Twersky, le avversità sono il momento migliore per crescere e migliorare.
Esattamente come l’aragosta, che cambia guscio e ne fa uno migliore nel momento in cui si trova troppo stretta e a disagio, l’uomo deve cominciare a cambiare in meglio nel momento in cui il pianeta si trasforma in un habitat inospitale.
Non bisogna rinunciare a una vita comoda, ma migliorare la nostra vita e le nostre abitudini in meglio.
Il perno centrale dell’Ecologia del Desiderio è il marketing. Quello che Cianciullo vuole insegnarci è che una vita piena può dare molte soddisfazioni in più se ci adoperiamo per creare una vita improntata all’ecologia.
Il motto dell’autore è “make it sexy, make it simple, make it personal”, ovvero un libro sull’ecologia basato su un linguaggio sexy, semplice e personale.
Molto personale.
Cianciullo s’inserisce nei nostri dubbi e nelle nostre incertezze, snocciola dati e ci fa riflettere in situazioni scomode.
Dopo aver smosso le nostre certezze ci mostra una soluzione semplice al problema, una risoluzione che non comporta rinunce, ma che ci spinge a trarre il meglio dalla nostra vita.
Un cambiamento non solo per il benessere del pianeta, ma per migliorare la nostra vita e la nostra salute.