Arrivano dati confortanti dal Rapporto Statistico sul Fotovoltaico relativo all’anno passato e stilato dal GSE (Gestore Servizi Energetici): con l’installazione di nuovi 382 MW relativi a impianti solari, il nostro paese ha ora sul proprio territorio circa 19,3 GW di capacita fotovoltaica installata (cumulativi) e si sta quindi avvicinando considerevolmente all’obbiettivo dei 20 GW.
Certamente il percorso sta essendo più lento del previsto (anche considerato che mancano i soliti incentivi derivanti dal Conto Energia), ma comunque l’Italia sta dando segnali positivi sul fronte rinnovabili.
Se è vero che negli anni passati ci si trovava di fronte a dati sicuramente più incoraggianti, riguardo alla potenza fotovoltaica annualmente installata, bisogna altresì sottolineare che all’aumento del numero di pannelli installati corrisponde una proporzionale riduzione dello spazio dove posizionarli, e quindi il seguente calo può essere anche visto come una conseguenza di questo genere.
In ogni caso, dal rapporto emergono dei numeri interessanti, come quello relativo agli impianti solari fotovoltaici in esercizio che sono ora 732.053 e che hanno prodotto in totale circa 22,1 TWh di energia elettrica.
Nel 2015, i terawattora di elettricità forniti da questo tipo di impianti era vicino a un valore di 22. La diminuzione nell’anno appena trascorso, di circa il 4%, è dovuta principalmente alle condizioni meteorologiche che hanno interessato la nostra penisola, che han visto un aumento delle giornate nuvolose e quindi un minore irraggiamento solare, che è sicuramente il dato che più influenza la produzione di energia dei pannelli fotovoltaici.
Qual è la tipologia di impianti che più sono stati installati nel 2016 e che hanno quindi portato a quell’aumento di 382 MW?
Se nel passato i grandi produttori di energia elettrica da fonte rinnovabile avevano beneficiato dei grandi incentivi nazionali, costruendo centrali di grosse dimensioni che servivano a rifornire migliaia di utenze, ora, con i tagli alle agevolazioni fiscali, si sta affermando il mercato dei mini impianti.
Questi sono installazioni che servono per lo più le utenze domestiche e rappresentano effettivamente la gran parte dell’aumento della capacità installata nel 2016, con un valore percentuale che si attesta sull’85%. Si tratta in molti casi di impianti autonomi che servono per l’autoconsumo.
Sempre riguardo lo scorso anno, i dati confermano che sono stati installati più di 44.000 impianti, la quasi totalità di potenza inferiore ai 200 kW. E’ un trend che si sta confermando negli ultimi anni, con una progressiva diminuzione della taglia degli impianti, che si in media si è attestata nel 2016 ad un valore pari a 26,3 kW.
Per quanto riguarda le differenze territoriali, sul podio si classificano in ordine la Lombardia (110.000 impianti), Veneto (99.486) ed Emilia Romagna (78.000). Le prime due valgono complessivamente il 28,5% del totale degli impianti presenti sulla penisola.
Il numero di impianti non è però significativo dell’effettiva potenza installata, in quanto per questa classifica si pone in vetta la Puglia, la quale possiede 2.632 MW di potenza, mentre staccate ci sono la stessa Lombardia (2.178 MW) e l’Emilia Romagna (1.936 MW).
Strano che in nessuna delle due classifiche appaiano nelle prime posizioni, regioni tipicamente intese come molto soleggiate quali la Sardegna, la Sicilia e la Calabria.Le regioni italiane con la più bassa penetrazione di impianti fotovoltaici sono la Liguria, la Basilicata, il Molise e la Valle D’Aosta, tutte giustificate dalla loro estensione limitata.
Se invece andiamo a vedere in quali settori, il solare fotovoltaico ha fatto breccia, vedremo nuovamente che come numero di impianti, è il settore domestico (cioè le unità residenziali) che la fanno da padrone con oltre 580.000 impianti per una potenza installata di 2.793 MW e una produzione lorda di 3.057 GWh, di cui 879 per l’autoconsumo.
L’industria e il settore terziario hanno meno impianti ma di più grosse dimensioni e che quindi producono più elettricità. L’utilizzo degli impianti fotovoltaici nell’agricoltura deve ancora fare qualche passo avanti in termini di impianti, ma i numeri sulla produzione si avvicinano al settore residenziale.