La storia dell’Energia geotermica

Il calore è a tutti gli effetti una forma di energia e l’energia geotermica è proprio il calore che c’è all’interno della Terra.

L’origine del calore negli strati interni della crosta terrestre deriva da diversi fenomeni geologici, che creano zone calde contenenti vulcani, sorgenti termali o geyser.

E’ solamente tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo che ci si rese conto della straordinaria energia termica racchiusa nel sottosuolo terrestre, scoprendo anche il fenomeno del gradiente termico, secondo il quale la temperatura degli strati interni aumenta con la profondità.

Nei primi anni del ‘800 si iniziò a sfruttare questo calore, senza ancora conoscere bene da dove e come nascesse. Furono svolti in Toscana, precisamente nella zona di Larderello, i primi esperimenti sui fluidi caldi che uscivano dal sottosuolo: una piccola industria chimica estraeva l’acido borico dalle acque calde che sgorgavano naturalmente, attraverso l’evaporazione dell’acqua stessa ricca di boro in concentrazione; questo processo veniva fatto avvenire all’interno di bollitori metallici, utilizzando come combustibile le risorse legnose dei boschi vicini.

Nel 1827 però, venne ideato un modo per sfruttare direttamente il calore derivante dall’acqua calda per la sua evaporazione, che sostituiva adeguatamente il legname e si incominciò anche ad usare l’azione meccanica del vapore naturale (ad esempio con dei mulini che sollevavano l’acqua).

A inizio ‘900, nella stessa zona, si incominciò a sfruttare il vapore a bassa pressione per riscaldare le abitazioni, le industrie e le serre. Nello stesso periodo si tentò, con successo, di ricavare energia elettrica dalla conversione dell’energia termica contenuta nel vapore. Questo traguardo, fece di Larderello il polo internazionale della geotermia.

Come funziona l’energia geotermica?

Ma come funziona e come viene utilizzata l’energia geotermica ai giorni nostri? In alcune zone del pianeta, la caratteristica naturale della presenza di calore nel sottosuolo si manifesta a profondità non troppe elevate, per cui l’energia può essere facilmente recuperata.

Convogliando il vapore prodotto all’interno di apposite turbine per la produzione di energia elettrica e riciclando il calore in eccesso da questo procedimento per il riscaldamento urbano o per le serre, si utilizza al meglio tutto il potenziale di questa fonte rinnovabile.

Ebbene sì, l’energia geotermica è ritenuta una forma di energia rinnovabile perché deriva da processi che si ripetono nel tempo all’interno degli strati della crosta e del mantello terrestre. Calore quindi ce n’è sempre, e anche se manca l’acqua per poter sfruttare questa risorsa, la si immette a basse temperature direttamente nel sottosuolo, per garantirsi un flusso di calore continuo.

Per quanto riguarda la produzione di elettricità, il fluido sarà a temperature molto alte; venendo processato, la sua temperatura scende ed è quindi possibile utilizzarlo per il riscaldamento.

Energia geotermica: i Pro

Adesso che abbiamo capito che cos’è, vediamo di analizzare nel dettaglio i pro e i contro riguardanti l’utilizzo di questa energia nelle nostre vite. I vantaggi sono molteplici e molti di questi derivano dal fatto che stiamo parlando di una fonte di energia pulita e rinnovabile:

  • Disponibilità: è sempre sfruttabile, indipendentemente dall’ora del giorno o dalle condizioni climatiche. La presenza del calore in un determinato sito rimane costante durante tutto l’anno.
  • Basso impatto ambientale: quando diciamo che è una fonte di energia pulita, non lo diciamo per scherzo. Non ci sono combustioni nel processo di produzione di elettricità o di calore e quindi nessun tipo di emissione dannosa per l’ambiente. Solamente durante la realizzazione della centrale geotermica ci sono ad esempio la produzione di polveri sottili e l’emissione in ambiente di anidride carbonica, dovuti a tutti i processi di costruzione di un edificio (dal portare in loco il materiale necessario con degli autotrasportatori fino ai processi di scavo).
  • Il doppio utlizzo del vapore è sicuramente un fatto di grande importanza. Solamente negli impianti di cogenerazione c’è un risparmio altrettanto evidente degli scarti industriali. Unire la produzione di elettricità e vapore è uno dei metodi migliori per diminuire gli sprechi nel contesto energetico.
  • Maggior indipendenza dalle fonti fossili: il che riduce i costi di gestione e mantenimento della centrale addirittura dell’80% rispetto alle centrali elettriche tradizionali a gas naturale.
  • Impianti silenziosi: non creano neanche inquinamento acustico nelle zone limitrofe alla centrale.

Energia geotermica: i Contro

Molti di questi vantaggi sono unici, non sono cioè peculiarità di altre fonti rinnovabili intermittenti, come l’eolico o il fotovoltaico. D’altra parte, come per tutte le tipologie di produzione energetica, anche la geotermia ha dei punti a sfavore:

  • Molti dei giacimenti conosciuti sono a profondità troppo grandi per essere raggiunti dalle tecnologie per gli scavi attualmente utilizzate. Inoltre, è richiesto uno studio particolare per rilevare la zona di anomalia termica, il che non è sempre facilissimo.
  • Impatto visivo sgradevole: per molti, essendo una centrale geotermica composta di vari grovigli di tubature, essa deturpa il paesaggio circostante.
  • Odore sgradevole derivante dallo zolfo presente nelle aree termali. Con gli impianti di desolforizzazione si cerca di alleviare il fastidio per gli abitanti della zona.

In fin dei conti, la geotermia è una fonte di energia troppo importante, che merita di essere conosciuta di più, ma soprattutto utilizzata molto di più, senza farsi bloccare da elementi negativi di poca importanza.