L’Asia si prepara a rimanere leader mondiale nel mercato dell’energia, grazie a diversi investimenti nelle energie rinnovabili. I primi paesi asiatici che hanno presentato un nuovo piano d’investimento sulle energie rinnovabili sono la Cina e l’India.
La Cina ad esempio ha reso noto che investirà ben 361 miliardi di dollari per la produzione energetica da fonti rinnovabili. Questo forte investimento da parte della Cina, permetterà la creazione di 13 milioni di posti di lavoro. Secondo quanto dichiarato dall’Amministrazione Nazionale per l’Energia la Cina prevede entro il 2020 l’investimento in vari settori dell’energia pulita: eolica, solare, nucleare e idrica.
Dopo i provvedimenti presi dalla Cina, anche gli Emirati Arabi entrano in gioco e scelgono d’investire su un piano improntato alla green energy con un investimento pari a 163 miliardi di dollari.
Secondo le dichiarazioni del primo ministro Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, gli Emirati Arabi Uniti appronteranno una strategia energetica unitaria sino al 2050, questo gli permetterà così d’investire sino a 600 miliardi di dirham.
Qual è l’obbiettivo degli Emirati Arabi Uniti?
L’obbiettivo degli Emirati Arabi Uniti con questo forte investimento nelle green energy è quello di offrire il loro contributo nella produzione di nuove energie rinnovabili.
Il nuova piano energetico proposto dal paese mira a equilibrare la domanda e l’offerta e prende in considerazione gli impegni internazionali in termini ambientali. Inoltre, attraverso questo investimento gli Emirati, mirano a garantire una crescita economica del paese, anche attraverso le energie pulite.
Questa strategia d’investimento sarà suddivisa in vari piani economici. Infatti, l’investimento non sarà esclusivo per le energie rinnovabili, ma il paese mira anche ad altre forme di rifornimento energetico.
Nel dettaglio, la strategia prevede entro il 2050, quattro obbiettivi per il mix produttivo: il 44% degli investimenti sarà effettuato per l’energie rinnovabili, il 38% per il gas, il 6% sarà destinato per il nucleare, e il 12% per il carbone pulito. Questo piano su quattro punti è stato realizzato grazie ad uno sforzo congiunto tra le autorità energetiche e i consigli esecutivi di tutti i sette emirati. Tutti gli stati hanno effettuato un accordo con la supervisione del governo federale, rappresentato dall’Energia e del Ministero degli Affari di Gabinetto.
Come sarà attuato il piano energetico degli Emirati Arabi Uniti?
Il nuovo piano energetico degli Emirati Arabi Uniti sarà effettuato in tre fasi differenti, che porteranno alla conclusione dell’investimento nel 2050.
La prima fase mira innanzi tutto ad accelerare il passaggio al consumo di energia efficiente, questo sarà possibile solo nel caso in cui ci siano fonti stabili e diversificate in grado di permettere la produzione di energy green.
La seconda fase del piano energetico degli Emirati Arabi mira invece a concentrare le nuove soluzioni, che saranno vagliate nella prima fase, per il basso consumo energetico, questo poi dev’essere dovrà essere implementata nella nuova strategia che invece interesserà il settore dei trasporti.
La terza fase sarà dedicata al completamento del progetto. Durante questa fase si dovrebbero affinare tutti i piani effettuati negli anni sia nel comparto della ricerca sia in quello dell’innovazione e dello sviluppo. Durante quest’ultima fase, tutti i settori dall’energia pulita, sino a quella nucleare funzioneranno a pieno regime.
Questa al momento rappresenta per la prima volta, la realizzazione di un piano per il futuro energetico del paese che vede coinvolti in egual modo tutti i sette stati degli Emirati Arabi Uniti.
Questa nuova strategia, dunque, rappresenta un significativo risultato per il governo. Infatti, come ha affermato lo Sceicco durante la conferenza stampa: “Chi non pensa all’energia, non sta pensando al futuro”.
Sicuramente, possiamo dire che le sue parole sono veritiere, specialmente per un paese che da sempre deve la sua ricchezza proprio al petrolio e al gas e alla vendita di energia a livello mondiale.