Il ricorso agli impianti fotovoltaici è sempre più diffuso sia a livello privato, sia in ambito business.
Quando si decide di ricorrere a questa energia rinnovabile, è importante informarsi sul dimensionamento impianto fotovolatico. Come si effettua? Per rispondere a questa domanda, abbiamo preparato la guida che puoi vedere qui sotto.
Perché è importante il dimensionamento dell’impianto fotovolatico
In caso di scelta dell‘impianto fotovoltaico, il dimensionamento è un passo essenziale. Se si sceglie un impianto troppo grande dal punto di vista delle dimensioni, si rischia infatti di andare incontro a costi eccessivi, difficili da ripagare attraverso gli introiti del ricorso all’energia solare. In caso di impianto troppo piccolo, invece, si va incontro al pericolo di rendere ininfluente il ricorso all’energia rinnovabile solare.
Alla luce degli aspetti appena ricordati, il dimensionamento impianto fotovolatico si rivela essenziale. Questo vale ancora di più dal momento che sono terminati gli incentivi.
Quando questi ultimi erano in vigore, più l’impianto fotovoltaico era grande, più si veniva rimborsati. Oggi come oggi, gli incentivi non sono più una realtà. Gli impianti fotovoltaici vanno quindi considerati solo nell’ottica della loro capacità di auto ripagarsi. Questo implica tre cose:
- Auto consumo della propria energia;
- Rimborso dell’energia che è stata immessa in rete;
- Detrazioni fiscali Irpef pari al 50%.
Qual è il principale criterio per il dimensionamento impianto fotovolatico?
Quando si parla di dimensionamento impianto fotovoltaico, è necessario considerare un criterio sopra tutti, ossia l’autoconsumo. In poche parole, per dimensionare il futuro impianto della propria abitazione o del proprio sito produttivo è necessario farsi questa domanda: “A quanto ammontano i miei consumi? Quanti vengono concretizzati nelle ore notturne e quanti, invece, fanno riferimento alle ore di produzione dell’impianto?”.
Nel caso delle aziende e della attività produttive che concentrano i principali consumi durante le ore diurne, si avrà una propensione naturale all’autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. In poche parole: la maggior parte dell’autoproduzione elettrica delle ore diurne, può essere facilmente ammortizzata con le attività dell’azienda stessa.
Nel caso di una famiglia o di un privato, la gran parte dei consumi, quasi sempre, si concentra nelle ore pomeridiane o serali (stiamo tracciando un’ipotetico caso di persone che lavorano in ufficio durante la giornata).
In tali frangenti, per avere la garanzia di uno sfruttamento ottimale dell’energia del fotovoltaico ottenuta tramite auto produzione, è necessario fare riferimento ai sistemi di accumulo, i quali sono in grado di stoccare a livello temporaneo l’energia prodotta di giorno, così da renderla disponibile nelle ore pomeridiane, serali o notturne.
Le giuste domande da porsi
Le domande da porsi per chi vuole effettuare un dimensionamento impianto fotovoltaico sono quindi molto semplici: quanti KWh si consumano ogni giorno? Quanta elettricità viene consumata nella fascia pomeridiana, serale e notturna? Partendo dalle risposte a questi semplici interrogativi, è possibile calcolare in maniera adeguate le dimensioni dell’impianto fotovoltaico.
Per essere più precisi e tecnicamente corretti, è necessario parlare di dimensionamento ottimale dell’impianto. Detto questo, è bene specificare che, considerando il tetto a falde, 1.000 Watt di pannelli fotovoltaici occupano un’area di circa 7/0 metri quadri. Nel caso del tetto piano, invece, i pannelli fotovoltaici occupano circa 10 metri quadri per Kw installato.
In conclusione, si ricorda che il dimensionamento impianto fotovoltaico davvero ottimale deve garantire la correlazione più efficace tra produzione annuale dell’impianto e auto consumo medio della singola utenza, sia essa business o privata.