Right2Water è una campagna per impegnare l’Unione europea e gli Stati membri a implementare il diritto umano all’acqua e ai servizi igienici. Un traguardo questo, ormai quasi raggiunto, considerando che sono state imposte delle regole ferree per gli agenti inquinanti e per migliorare l’accesso in tutti gli edifici pubblici.
Right2Water, tutti gli obiettivi
Il Parlamento Europeo ha votato all’introduzione dei limiti su tutti gli agenti inquinanti che potrebbero essere inseriti nell’acqua potabile. Non solo perché è fondamentale regolarne l’accesso e tutti gli Stati Membri europei, ma anche perché dovranno fare in modo di incoraggiare la fornitura completamente negli edifici di categoria pubblica.
Cosa comporterebbe questo? Una riduzione ingente dei rifiuti in plastica nonché un risparmio in termini economici di circa 600 milioni di euro.
È un discorso che si ripete da tempo e ora trova il modo di concretizzarsi. Infatti, un accesso diretto e ampio all’acqua potabile è possibile ma solo con delle norme qualitative ambiziose da portare avanti. Tra gli obiettivi esiste anche quello di tutelare e proteggere tutti i cittadini europei dagli agenti chimici contaminanti come Pfas – piombo e microplastiche.
Sono i pilastri della Unione Europea con una direttiva studiata appositamente per questo bene fondamentale approvata in via definitiva il 15 dicembre 2020. Questo testo è stato prodotto 22 anni dopo la normativa precedente ed è il primo che è stato adottato dopo una mobilitazione nel 2013 che ha visto come protagonisti 1,8 milioni di cittadini nella campagna L’acqua è un diritto – Right2Water.
La revisione della direttiva ha portato quindi i Paesi membri dell’Unione Europea ad essere incoraggiati in merito ad ogni mossa riguardante l’acqua con accesso anche ai gruppi più poveri e vulnerabili sopratutto all’interno degli edifici pubblici, mense, catering, ristoranti: se non è possibile distribuire il bene in maniera gratuita allora si dovrà vendere a costo basso.
Primato e missione
Tra le missioni esiste la riduzione dei rifiuti in plastica con l’obiettivo di eliminare o ridurre al minimo l’imbottigliamento di acqua potabile.
Christophe Hansen eurodeputato e relatore del Parlamento Europeo ha espresso al sua opinione in merito: “La revisione della direttiva sull’acqua potabile rende la nostra acqua più sicura, migliora l’accesso per i gruppi sociali più deboli e aumenta la trasparenza sulla qualità per i consumatori. Come effetto collaterale positivo, una maggiore fiducia nell’acqua potabile porterà a meno rifiuti in plastica“.
La mission principale vede anche un miglioramento dell’acqua vista l’introduzione dei limiti severi sull’aggiunta degli agenti inquinanti. La Commissione nei primi mesi del 2022 darà un elenco di quelle che sono le sostanze autorizzate per questo bene prezioso, dandone notizia ai cittadini al fine di spingerli verso il consumo. Si prevede quindi un risparmio in termini economici nonché una riduzione drastica di produzione di rifiuti in plastica.
Right2Water è una iniziativa partita dai cittadini europei – ICE – con lo strumento che da aprile 2012 da la possibilità di chiedere alla Commissione Europea di inserire o trattare degli argomenti di politica comune. Questa per essere valida deve ottenere la firma di un milione di cittadini di almeno 7 Paesi che fanno parte della UE: uno strumento innovativo e democratico che è stato introdotto dal trattato di Lisbona a favore di tutti i cittadini.
Il tutto è partito il 20 dicembre 2013 con la richiesta di garantire ai cittadini non solo la possibilità di ottenere acqua potabile bensì anche intensificare tutti i controlli per gli agenti chimici al suo interno. Nel 2014 la Commissione ha ricevuto gli organizzatori che hanno fatto sentire la loro voce e le loro ragioni in merito all’acqua potabile. L’Unione Europea ha risposto a questo appello green e si è impegnata a concretizzare quanto richiesto migliorando la qualità dell’acqua e della sua distribuzione.