Il quadro elettrico è un box, che si può chiudere o aprire all’evenienza, che fa parte dell’impianto elettrico di una casa, di un negozio, di un ufficio, di un condominio e di un qualsiasi altro stabile in cui è presente una linea elettrica.

Tra gli elettricisti è noto anche come quadro di distribuzione, in quanto da esso partono tutti i cavi che si collegano alle scatole di derivazione e a tutti i dispositivi elettrici presenti in un edificio.

Di solito è situato al di sotto del contatore e viene installato dall’azienda che si occupa di fornire la luce e l’elettricità allo stabile.

Quadro elettrico: caratteristiche

Il quadro di distribuzione è composto da un involucro, che lo separa dall’esterno e impedisce ai non addetti di toccare le linee della corrente, dall’interruttore generale, dagli interruttori magnetotermici e da due salvavita (chiamati anche interruttori differenziali).

Il box, per legge, è grande il 15% in più del normale, questo per permettere agli elettricisti di installare all’occorrenza dei moduli di riserva, come gli scaricatori, inoltre i suoi circuiti sono dotati di una protezione contro i sovraccarichi (che possono verificarsi, per esempio, durante un temporale).

Come funziona?

Quando si apre lo sportello del quadro elettrico (in genere quest’ultimo è fatto in acciaio), si può accedere a tutti gli interruttori automatici.

Di solito un quadro alimenta un’intera casa, ma negli impianti più moderni può capitare di trovare anche un quadro elettrico più piccolo, chiamato quadro di distribuzione secondario, che viene usato per servire un’area più piccola, come un garage indipendente o una grande cucina.

Un quadro secondario funziona esattamente come un quadro di servizio principale, ma viene fornito dal quadro di distribuzione della casa anziché dalle linee di servizio.

Ogni interruttore automatico è controllato con una leva che può essere impostata manualmente su ON e OFF. Se un interruttore salta, di solito a causa di un sovraccarico o di altri problemi con il circuito, la leva si sposta in automatico in terza posizione tra ON e OFF.

Gli interruttori devono essere etichettati per identificare l’area principale o l’apparecchio servito dal circuito dell’interruttore.

Le etichette possono essere adesivi o parole scritte a mano accanto agli interruttori o su un foglio attaccato all’interno della porta del quadro.

Nota: le case più vecchie e che non hanno aggiornato il proprio impianto elettrico, potrebbero avere ancora i quadri di distribuzione con i fusibili anziché con gli interruttori automatici. I fusibili infatti facevano parte degli impianti elettrici “standard” negli anni Sessanta.

Manutenzione quadro elettrico: come dev’essere effettuata?

La manutenzione, e questo lo sottolineiamo, dev’essere effettuata soltanto da un elettricista esperto del settore, in quanto se si tocca inavvertitamente un cavo che non dev’essere toccato, nel migliore dei casi si lascia un’area della casa senza corrente elettrica, mentre nel peggiore si può anche prendere la scossa (con esiti spesso mortali).

Se sei il proprietario di uno stabile, di una casa o di un’industria, in cui è presente un quadro elettrico, ciò che ti deve interessare è soltanto l’accesso agli interruttori, come funzionano e come fare a togliere, e a rimettere, la corrente elettrica in caso di bisogno.

Può capitare però, soprattutto se il quadro di distribuzione ha già qualche anno, di dover installare o sostituire un interruttore automatico.

In questo caso l’elettricista, per entrare nel quadro e sostituire, o installare, il nuovo interruttore automatico, rimuove il coperchio protettivo che si trova intorno agli interruttori, chiamato coperchio anteriore morto.

Il coperchio anteriore morto, proprio per motivi di sicurezza, è fissato al quadro di distribuzione tramite delle viti, che si possono trovare nei quattro angoli.

La sua rimozione consente di avere accesso a tutti i componenti del pannello, quindi non solo agli interruttori, ma anche ai cavi elettrici.

Attenzione: prima che l’elettricista rimuova il coperchio anteriore morto per effettuare la riparazione degli interruttori, o per eseguire altre opere di manutenzione, ricordati di spegnere sempre l’interruttore principale.

Ciò interromperà l’alimentazione di tutti gli interruttori del circuito e dei circuiti domestici, ma non l’alimentazione dell’utilità.

Le linee di servizio dell’utilità e i terminali a cui sono collegate all’interno del quadro rimangono attive (portando corrente elettrica mortale) a meno che la società fornitrice del servizio non interrompa temporaneamente l’erogazione.

Di solito, se l’elettricista viene mandato dalla stessa società, l’interruzione viene già programmata giorni prima, mentre se invece il professionista viene mandato da un’altra ditta, prima di effettuare il lavoro è fondamentale avvertire la ditta erogatrice del servizio e chiedere la sospensione temporanea della corrente, specificando anche per quale giorno e per quanto tempo (esempio: per giovedì dalle 08.00 alle 15.00).

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