Il parlamento europeo, lo scorso 27 marzo 2019, ha licenziato un provvedimento che ha dell’incredibile per tutti gli amici dell’ambiente (sarà stato anche per merito degli scioperi di Greta Thunberg se, qualche coscienza politica, ha iniziato “finalmente” a svegliarsi?): entro il 2021 tutta la plastica monouso, dalle posate ai bastoncini di cotone, passando anche per le cannucce, sarà bandita per sempre dagli scaffali dei negozi e non solo.
Il provvedimento, che in Italia ha cominciato (ancora più incredibile) ad essere anche messo in pratica da aziende e fastfood, come il McDonald, fa parte di una legge radicale che si prefigge di combattere l’inquinamento degli oceani e i rifiuti che, ogni anno, rovinano le nostre spiagge.
Il voto degli eurodeputati, che sotto certi punti di vista rappresenta un risultato storico, ha aperto la strada all’entrata in vigore del divieto per le materie plastiche monouso, che entro il 2021, o almeno questo è l’obiettivo, spariranno da tutti gli stati membri dell’Unione Europea.
Il segretario inglese dell’ambiente, Michael Gove, che in precedenza ha spinto la Commissione Europea a prendere posizione e a chiedersi chi, tra tutti, sta facendo di più per ridurre l’inquinamento da plastica, ha deciso così di mettere anche un freno alla plastica monouso.
Il divieto delle plastiche monouso nel dettaglio: cosa cambierà per l’Italia e gli altri stati membri?
Oltre a prendere di mira i rifiuti di plastica più comuni che vengono abbandonati sulle spiagge, il provvedimento metterà al bando anche i bicchieri e le tazze in polistirene monouso e quelli realizzati con la plastica oxo-degradabile, che hanno la tendenza a disintegrarsi in piccoli frammenti.
Gli stati membri dell’Unione Europea, Italia inclusa, dovranno introdurre misure significative per ridurre l’uso di contenitori per alimenti in plastica e coperchi in plastica per bevande calde.
Entro il 2025 le bottiglie in plastica dovrebbero essere realizzate con il 25% di materiale riciclato ed entro il 2029 il 90% di esse dovrebbe essere completamente riciclabile.
L’Unione Europea sta inoltre affrontando il flagello delle salviettine umidificate, che aiutano ad ostruire le fognature sotto forma di fatberg.
Le salviettine umidificate, così come gli assorbenti igienici, i filtri per il tabacco, le tazze e i bicchieri saranno etichettati, quindi riconoscibili dagli altri, se realizzati in plastica.
Gli imballaggi avvertiranno i consumatori dei danni ambientali causati dallo smaltimento errato di questi articoli.
Il principio “chi inquina, paga” sarà anche esteso ai produttori delle reti da pesca, in modo che le aziende, e non i pescatori, paghino il costo delle reti disperse in mare.
Inquinamento da plastica: i numeri
Frans Timmermans, uno dei vicepresidenti della Commissione Europea, e che ha portato alla messa in atto di questo piano contro l’inquinamento da plastica, ha dichiarato:
“Abbiamo fatto un passo importante per ridurre i rifiuti e l’inquinamento nei nostri oceani e nei nostri mari. Abbiamo ottenuto questo, quindi possiamo farlo. L’Europa stabilisce nuovi e preziosi standard, aprendo la strada al resto del mondo.
Durante la seduta di Strasburgo in cui si è votato il divieto contro le plastiche monouso, 560 deputati sono stati favorevoli alla direttiva, 35 contrari e 28 astenuti.
La direttiva adesso deve solo passare attraverso alcune formalità prima di essere pubblicata nel regolamento dell’Unione Europea. Una volta che ciò accadrà, gli stati membri dell’Unione Europea avranno tempo due anni per attuare la direttiva.
Ogni anno, secondo l’ultimo rapporto che è stato pubblicato nel 2019, gli europei generano 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30% viene raccolto per il riciclaggio. Oltre l’80% dei rifiuti marini invece è costituito da plastica.
Vita senza plastica: i 10 passi che ognuno può fare per salvare i mari e gli oceani dall’inquinamento
1.Usa borse riutilizzabili quando vai a fare la spesa. Un passo semplice, ma che ti permetterà già di ridurre la quantità di sacchetti di plastica che finirà nella tua spazzatura.
Se non le hai già in casa, le borse riutilizzabili si trovano in tutti i supermercati poco prima di arrivare alla cassa.
2.Fai una lista dei prodotti che acquisti di solito, poi identifica quelli che potrebbero contenere plastica. In questo modo potrai eliminarli e cercare subito delle alternative più “green”.
3.Scegli i tre prodotti più facili da sostituire.
4.Scrivi perché hai deciso di abbandonare la plastica. Non sembra, ma avere sempre l’obiettivo sotto gli occhi, ti permetterà di essere ancora più determinato.
5.Inizia ad usare una tazzina riutilizzabile per il caffè. O per dirla meglio, invece di usare le tazze di plastica alle macchinette, anche se qualcuno ti guarderà strano, porta con te una tazza che potrai riutilizzare ogni volta che lo desideri.
6.Comincia ad utilizzare una bottiglia riutilizzabile. Oppure, se proprio l’idea di avere qualcosa di vetro in borsa non ti fa stare tranquillo, riutilizza la stessa bottiglia di plastica per le tue bevande (ovviamente, prima di usarla una terza, una quarta, una quinta volta e così via, risciacquala bene) o una borraccia.
7.Dacci un taglio con i surgelati. Sì, i surgelati sono comodi, soprattutto se vai di fretta, ma oltre ad essere poco salutari (soprattutto se consumati in quantità industriali), molti dei sacchetti e dei contenitori in cui sono conservati sono di plastica. Eliminandoli del tutto, oltre a mangiare meglio, ridurrai il consumo di plastica.
8.Vai a fare un giro al mercato. Se vicino a te c’è un mercato, oppure una fattoria che vende i suoi prodotti, vai a fare un giro. Ti accorgerai che molti prodotti, oltre ad essere migliori di quelli dei supermercati, costano di meno e rimangono freschi più a lungo, come se fossero stati appena raccolti. E, oltre a questo, non saranno imballati in plastica.
9.Usa il sapone e lo shampoo solido. Il sapone, così come lo shampoo solido, oltre ad essere pratico, ti permette di eliminare in meno di un secondo tutti quegli imballaggi di plastica che, normalmente, contengono il sapone liquido, gli shampoo e i balsami tradizionali.
10.Trova una community plastic free. Trova una community online di persone che, come te, hanno deciso di eliminare la plastica dalla loro vita. In questo modo non solo potrai chiedere aiuto e consigli quando ne avrai bisogno, ma anche fare domande.