Gli incendi boschivi sono uno degli eventi naturali più pericolosi. Possono originarsi e propagarsi rapidamente in modo incontrollabile, causando perdite ambientali, economiche e di vite umane.

Ecco perché è necessario conoscere dove a livello globale il rischio di un incendio è più elevato, in maniera da poter essere sempre pronti a reagire e non farsi trovare impreparati.

Ad oggi nel mondo hanno luogo più di 200mila incendi boschivi all’anno, che totalizzano un’area bruciata di 3,5-4,5 milioni di kmq che equivale circa alla somma dell’area coperta da India e Pakistan.

Gli incendi mettono a rischio un’area globale seconda solo alla siccità. Ecco perché avere una mappa del rischio globale è così importante.

Modelli e simulazioni

Da molti anni gli scienziati stanno cercando di mappare e modellizzare gli incendi ed il loro comportamento, in maniera da prevenirli, capirne il comportamento in base a parametri locali (topografici, ambientali, meteo etc.) e prevedere l’area che riusciranno a bruciare.

Alcuni di questi modelli sono basati su esperimenti e simulazioni al computer, come il modello Rothermel e McArthur, ma benchè riescano a dare delle buone simulazioni in aree specifiche essi non possono essere applicati globalmente.

Inoltre per come sono costruiti non possono prevedere il rischio futuro d’incendio di una determinata zona.

Altri modelli si concentrano sulle cause degli incendi per trovare una correlazione tra le caratteristiche di un rogo (probabilità di riuscire a propagarsi ed area colpita), fattori naturali (fulmini, temperatura, velocità del vento, topografia etc.) e fattori socioeconomici (PIL, popolazione, trasporti, et.).

Questi non solo permettono di ricavare i fattori chiave degli incendi in diverse regioni, ma possono anche dare una valutazione del rischio legato agli incendi in vari luoghi del pianeta. Tra questi citiamo i modelli di Cruz et al. (2002), Viegas et al. (2000) e Chuvieco et al. (2008).

In anni recenti gli scienziati hanno poi potuto avvalersi dei dati satellitari sia storici che in real time per poter studiare incendi attivi, possibilità di propagazione degli stessi e monitorare le aree colpite. Tra questi Riano et al. (2007), Simon et al. (2004).

La svolta con MODIS e VIIRS

Ma è stato con l’avvento del cosiddetto Moderate resolution imaging che si è davvero fatto un passo da giganti nello studio degli incendi.

Si tratta di un sistema di imaging satellitare in grado di studiare i roghi con una risoluzione spettrale e di banda di infrarossi a onda media e lunga mai vista in precedenza.

Lanciato nel 2011 esso ha permesso di aumentare sempre più la risoluzione delle osservazioni sugli incendi, permettendo di stilare mappe sempre più precise sul rischio di incendi nel mondo.

Con esso ricordiamo anche VIIRS, ovvero Visible Infrared Imaging Radiometer Suite, un altro sistema di imaging satellitare che ha ulteriormente affinato le capacità di MODIS.

Nello studio cinese del 2015 “Mapping Forest Wildfire Risk of the World”, ad opera degli studiosi Yongchang Meng, Ying Deng e Peijun Shi, si legge come i dati ricavati dai sistemi MODIS e VIIRS siano stati interpretati per arrivare a delle mappe di rischio a livello globale, che uniscono i dati topografici, ambientali, meteo, socioeconomici con la conoscenza ottenuta dallo studio delle immagini satellitari.

Il risultato sono mappe di rischio per celle di 0,1° x 0,1°, in grado di dare un’indicazione abbastanza attendibile sul pericolo d’incendio in ogni zona del pianeta.

Le mappe di rischio generate mostrano come gli incendi si concentrino nell’Africa centrale, il Sud America centrale, la zona nord-occidentale dell’Asia Sud-orientale, la Siberia centro-orientale e le regioni settentrionali del Nord America.

Altre zone ad alto rischio d’incendio risultano le zone di giunzione tra Congo, Angola e Zambia, nonché il Myanmar, la Tailandia, il Laos, la Cambogia, il Bangladesh, l’estremità orientale della Russia, le zone costiere orientali dell’Australia, il Nord America, il Messico, il Canada, il Brasile, la Bolivia e l’Argentina.

Ed in Europa?  

Nel Vecchio Continente possiamo contare sull’European Forest Fire Information System (EFFIS), creato nel 2000 dal centro di ricerca condiviso della Commissione Europea e DG Environment per dare alle istituzioni europee ed ai suoi cittadini informazioni armonizzate in real time riguardo gli incendi ed i loro effetti, in maniera da facilitare la collaborazione internazionale nella prevenzione dei roghi e nel combatterli.

EFFIS garantisce accurate previsioni del rischio d’incendio e facilita la collaborazione internazionale nel caso di eventi critici.

L’interfaccia web di EFFIS può prevedere il rischio d’incendio fino a sei giorni d’anticipo, garantisce informazioni in tempo reale riguardo i roghi attivi, le aree bruciate ed i danni da incendio in Europa.

Moduli addizionali di EFFIS permettono di analizzare gli effetti post-rogo (come l’erosione del suolo e le emissioni di gas clima-alteranti), nonché di monitorare la ripresa della vegetazione nelle aree colpite.

L’European Fire Database di EFFIS mostra una media di 65mila incendi boschivi all’anno in Europa, con un’area bruciata pari a più di 500mila ettari di foreste.

Il Fire Database contiene la descrizione di circa 2 milioni di roghi negli ultimi 25 anni. I dati nazionali sono compilati ogni anno dai servizi antincendio dei singoli Stati e viene armonizzato e stoccato da EFFIS presso il centro di ricerca condiviso della Commissione Europea (JRC – Joint Research Centre)

Verso un Global Wildfire Information System (GWIS)

GWIS è semplicemente un’estensione di EFFIS a livello globale, ed è basato sulla stessa logica e tecnologia. Uno studio pilota sta venendo condotto in collaborazione con l’European Centre for Medium Range Weather Forecast (ECMWF).

Ad oggi il portale sperimentale può fornire:

– Previsioni di rischio associato ad incendi globali fino a 15 giorni, utilizzando diversi indici di rischio d’incendio;

– Mappe degli hotspot da immagini satellitari per il monitoraggio attivo in real time dei roghi.

Cliccando sul link seguente (https://bit.ly/35SpyXe) è possibile accedere al portale GWIS.

VVF NotiFier

Per finire citiamo l’applicazione gratuita NotiFire, rilasciata dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco italiano che segnala la presenza di interventi di soccorso nelle vicinanze dell’utente.

Scopo dell’app è di fornire un sistema di comunicazione unidirezionale rivolto ai cittadini che si trovino in prossimità dell’area emergenziale.

Si tratta di un servizio volto sia alla sicurezza degli utenti, sia a ridurre la congestione delle linee d’emergenza quando le squadre di soccorso sono già state allertate.

Per quanto utile, si ricorda che NotiFire potrebbe comunque non essere costantemente aggiornata e non sostituisce in alcun caso gli organi competenti in materia di informazione ai cittadini in caso di calamità naturali.

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