L’era tecnologica in cui viviamo è anche a prova di ambiente? Quante volte ci siamo chiesti se internet sia o meno sostenibile? Tantissimi gli studi che vengono svolti normalmente e le risposte che man mano vengono fornite: ecco cosa è stato scoperto negli anni.

L’opinione degli scienziati

L’era tecnologica è oramai un dato di fatto, si vive sempre con il cellulare in mano e quando non si è connessi ci si perde contatti, mail, offerte di lavoro o semplice svago.

Ma la domanda che oggi è necessario farci è quanto tutto questo consumi, quanto sia sostenibile e quanto l’ambiente rischi con il traffico della popolazione mondiale.

Se ci si ferma a pensare un attimo, sembra impensabile oggi vivere senza Internet. Se torniamo indietro al 1991, quando ha fatto capolino questa nuova tecnologia per la prima volta, nessuno avrebbe mai pensato potesse divenire così importante.

Chi ricorda i tempi passati avrà in mente il rumore del modem che si connetteva lentamente alla linea, i costi esosi e la lentezza del sistema: oggi basta scegliere la tariffa più adatta per connettersi con il mondo, senza alcun problema e da qualsiasi dispositivo.

Ma attenzione, perché oltre tutti i vantaggi che regala una connessione web ci sono anche diversi svantaggi per la maggior parte delle volte non comprensibili (consumi, inquinamento, gestioni).

Per parlare di numeri e di studi, il 12% rappresenta la richiesta di elettricità con una crescita annua continua del 45% arrivando al 2010. Le stime parlano di un 60% della popolazione attiva su internet entro il 2022 con conseguenze che colpiranno direttamente l’ambiente con un danno di oltre il 5% sull’inquinamento mondiale.

Quali sono i “consumi” del web?

In questo caso specifico non si parla di consumi web per il proprio uso personale e/o aziendale.

Per ogni visualizzazione, ogni mail, ogni click o ogni secondo di visualizzazione video si aumentano i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera.

Non sembra un dato preoccupante sino a quando non si comprende che sono milioni le persone che ogni giorno svolgono queste attività. I dati di inquinamento sono destinati a salire con conseguenti minacce all’ambiente che ci circonda.

Negli ultimi tempi – senza dimenticare anche questo delicato periodo tra smartworking e svago sul web durante il lockdown – YouTube e Netflix sono cresciute in maniera netta.

Questo dato così importante ha portato a dati impressionanti in merito alle emissioni di CO2 all’interno dell’atmosfera: più la definizione video è alta più l’ambiente viene distrutto.

Sostenibilità e futuro: cosa fanno i colossi?

Considerato che il futuro è tecnologico, non è pensabile fare un passo indietro eliminando o riducendo il numero di ore dedicate al web. Per questo motivo i grandi colossi hanno pensato a come fare per salvaguardare la natura.

Facebook, ad esempio, ha pensato a un sistema di raffreddamento naturale aprendo il suo data center in Svezia – sfruttando così le temperature basse.

Microsoft ha pensato di spostare i server all’interno di un sottomarino – ancora in fase di test – mentre Apple ha confermato che tutti i suoi sistemi saranno alimentati solo da energia rinnovabile. Non da meno Google, che ha annunciato zero sprechi da parte dei suoi data center, strizzando l’occhio all’ambiente.

Mentre i grandi di internet stanno facendo di tutto per salvare l’ambiente, Netflixsecondo il rapporto Greenpeace USA del 2017 – non ha ancora optato per alcun impegno concreto staccandosi dalle fonti fossili in favore delle nuove rinnovabili.

La tecnologia del futuro salverà l’ambiente?

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