È possibile raggiungere l’obiettivo di continente a inquinamento zero entro il 2050? È questa la data limite che si è posta l’Europa per raggiungere un traguardo che, ad oggi, sembra apparentemente utopico.
Presentato col nome di Zero Pollution, il piano d’azione europeo punta ad azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo per diventare un continente a impatto zero entro il 2050.
Questo piano rientra in un processo legislativo europeo in tema climatico e ambientale, per il quale ha fatto la sua parte anche la commissione Ambiente del Parlamento europeo con l’introduzione di una legge che punta a due obiettivi:
- Neutralità climatica dell’UE per il 2050 (equilibrio tra emissioni e assorbimento di carbonio)
- Riduzione netta delle emissioni inquinanti del 55% entro il 2030
Gli obiettivi del progetto Zero Pollution sono ambiziosi ma è l’unica strada percorribile per ridurre in maniera sostanziale il numero di morti premature causate dall’inquinamento atmosferico, la qualità dell’aria, i rifiuti di plastica in mare e l’uso di pesticidi chimici.
Si stima, infatti, che l’inquinamento ambientale sia ancora responsabile di 1 decesso su 8 (lo smog da solo provoca fino a 400.000 morti l’anno). A pagarne le conseguenze sono i cittadini più fragili come ammalati, bambini, anziani, disabili e quanti vivono in condizioni di povertà.
Ma non si parla solo di protezione dell’essere umano, ma anche del territorio che ci circonda. L’inquinamento è, infatti, uno dei cinque principali fattori di perdita della biodiversità, tanto da minacciare la sopravvivenza di oltre 1 milione di specie animali e vegetali in tutto il Pianeta.
Misure per l’inquinamento atmosferico
Da un punto di vista dell’inquinamento atmosferico, l’obiettivo da perseguire sarà l’allineamento degli standard di qualità dell’aria dell’UE con le raccomandazioni dell’Oms.
Sarà compito della commissione europea, invece, garantire il controllo dell’inquinamento per garantire la piena attuazione della direttiva sugli impegni nazionali di riduzione delle emissioni.
Il focus sarà indirizzato anche verso alcuni settori come industria, agricoltura, energia e trasporti con una serie di misure previste dal Green Deal per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.
Misure per acqua e suolo
In materia di acqua, la commissione punterà sul rafforzamento dell’attuazione e sulla modernizzazione delle leggi esistenti. Sarà rivista la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane per ridurre l’inquinamento e sarà aggiornato l’elenco di sostanze problematiche per quelle superficiali e sotterranee.
Possibile anche un aggiornamento delle leggi sull’acqua e sul mare in tema di contaminanti chimici e microplastiche e una promozione del consumo idrico sostenibile con l’obiettivo di raggiungere una bolletta equa per tutti gli utenti coinvolti (industria, agricoltura e consumatori domestici).
Per quanto riguarda le azioni per il suolo, invece, l’obiettivo da perseguire è l’identificazione e il risanamento dei siti contaminati. Questo sarà possibile riducendo le perdite di nutrienti e l’uso di pesticidi chimici, diminuendo la produzione di rifiuti urbani e adattando alcune regole UE ai principi dell’economia pulita e circolare.
I fondi europei a supporto di Zero Pollution
Non mancheranno, ovviamente, fondi europei a supporto dell’iniziativa come il programma Life che nel periodo 2021-2027 continuerà a finanziare progetti per oceani più sani, salute del suolo, cibo più sano e città climaticamente neutre.
Anche il programma Horizon Europe andrà a supporto del progetto Zero Pollution con un’attenzione focalizzata allo sviluppo di tecnologie per la bonifica del suolo e delle acque sotterranee.
A questo va aggiunto l’istituzione, da parte della commissione europea, di 10 nuovi partenariati che hanno stanziato la bellezza di 10 miliardi di euro.
Tra questi troviamo il Process4planet, focalizzato sulla valutazione del rischio chimico, Water for all e Towards zero-emission road transport, concentrate sul tema dell’inquinamento zero.
L’obiettivo dell’Europa è ambizioso, così tanto da sembrare irraggiungibile, ma è necessario un deciso cambio di rotta per preservare il Pianeta, gli ecosistemi che ci vivono e le future generazioni che verranno.