L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale per il benessere del pianeta: la nostra posizione all’interno della catena alimentare porta squilibri così drastici in ogni parte del globo da rendere le nostre scelte culinarie uno dei metodi più efficaci per sostenere l’ambiente in maniera concreta.

Ma quali sono i cibi a più alto impatto ambientale? Generalmente possiamo dire che acquistando alimenti biologici e a km0 (e da aziende locali e non intensive) diamo già una mano concreta al pianeta, perché lo sfruttamento delle risorse del territorio e l’inquinamento prodotto dai mezzi di trasporto è minimo.

Se però vogliamo eliminare dalla nostra dieta i cibi a più alto impatto ambientale possiamo depennare dalla nostra lista della spesa i seguenti prodotti:

Avocado, il frutto della deforestazione

Questo frutto ricco di proprietà nutritive gioca un ruolo fondamentale nella partita della deforestazione; l’enorme richiesta di questo prodotto sul mercato ha generato devastanti conseguenze ambientali, perché ogni anno oltre 25.000 ettari di foreste vengono abbattute per far spazio alle coltivazioni intensive di questo prelibato frutto tropicale.

In meno di vent’anni la domanda si è sestuplicata, continuando a salire richiedendo un maggior sforzo alle colture e trasformando questo frutto in uno dei cibi a più alto impatto ambientale.

Le zone del pianeta più sfruttate sono gli stati del Sud America, in particolar modo Messico e Argentina.

Impatto ambientale della Carne

La carne rimane l’alimento che ha in assoluto il maggior impatto ambientale.

La sua impronta ecologica è di circa 3 ettari pro capite, con un’emissione di 39,00 kg di Co2 per ogni chilo di carne prodotta. Per fare un paragone semplificativo, la stessa quantità di lenticchie produce meno di 800 grammi di Co2.

Limitando (o eliminando) il consumo di carne dalla nostra dieta potremo limitare la produzione di gas serra del 40%, aiutando concretamente il nostro pianeta e abbassare la nostra impronta ambientale.

Formaggio: uno dei cibi a più alto impatto ambientale

Secondo solo alla carne bovina, il formaggio è uno degli alimenti che richiede il maggiore sforzo industriale e una maggiore emissione di gas serra.

Questo alimento è reso disponibile dall’industria della carne, in cui le giumente vengono fatte partorire ripetutamente sia per produrre vitelli (macellati per la produzione di carne) che per indurre la montata lattea.

Questa non verrà ovviamente consumata dai vitelli appena partoriti, ma utilizzata per la produzione di latte e formaggi. Il latte fresco presenta un impatto ambientale medio-basso (soprattutto se acquisito da filiere biologiche e controllate), mentre il formaggio (specialmente quello stagionato) ha un’impronta ambientale altissima a causa delle conseguenti lavorazioni a cui viene sottoposto.

Secondo solo alla produzione di carne, il formaggio rimane uno degli alimenti a più alto impatto ambientale.

Olio di palma, impatto ambientale ed estinzione

L’olio di palma è uno dei più acerrimi nemici dell’ambiente a causa del suo sfruttamento intensivo. Utilizzato nell’industria alimentare al posto di altri oli vegetali più costosi, l’olio di palma causa giornalmente un’incredibile danno al nostro pianeta.

Oltre 12 milioni di ettari di foreste sono state infatti abbattute per fare spazio alle piantagioni,trasformando l’olio di palma nel principale nemico della deforestazione a livello mondiale.

La perdita di questi preziosi spazi verdi, in origine foreste pluviali e torbiere, ha causato la scomparsa di oltre 250.000 oranghi e la perdita di una ricchissima biodiversità, fondamentale per gli equilibri del nostro pianeta.

Oltre alla perdita di moltissime specie di mammiferi, la coltivazione intensivo dell’olio di palma ha causato gravi dissesti idrogeologici e un aumento del gas serra significativo.

Mais OGM, la coltivazione ad alto impatto ambientale

Le coltivazioni di mais nel corso degli anni sono sempre più compromesse da insetti ed erbe infestanti, causando una diminuzione sostanziale della produzione mondiale che cominciava a non soddisfare più le richieste di mercato.

Per questo motivo è stato creato un nuovo tipo di mais, geneticamente modificato e resistente a insetti ed erbicidi.

Questi risultati hanno garantito un mais in grado di combattere i parassiti più comuni autonomamente (come la prialide) e, allo stesso tempo, di resistere agli erbicidi più efficaci per combattere le piante infestanti.

Senza dubbio queste nuove caratteristiche hanno inciso in maniera determinante per risollevare le sorti sulla produzione mondiale di mais, ma hanno causato al contempo gravi danni al nostro ecosistema.

Il primo (e più importante) danno causato è stato quello di causare una sterminazione massiccia della api, uccise proprio dalle proprietà anti insetto di cui la scienza lo ha donato.

Oltre a questo primo (e gravissimo) fattore, il mais produce un grave impatto ambientale anche a causa dell’impoverimento del terreno che produce.

Esistono altri cibi ad alto impatto ambientale?

Sicuramente molti altri cibi incidono negativamente sul nostro pianeta, anche al di fuori dei cinque più conosciuti.

Per dare una mano all’ambiente possiamo comunque prediligere un’alimentazione biologica e sostenibile, comprata da produttori locali e attenti alle esigenze del territorio.

Persino il consumo di frutta e verdura fuori stagione causa un danno ecologico concreto, che possiamo combattere nelle scelte che compiamo a tavola ogni giorno.

Piramide alimentare rovesciata per scoprire i cibi ad alto impatto ambientale

Per aiutarci a scegliere un’alimentazione più sana e sostenibile possiamo guardare la piramide alimentare dell’OMS: quello che fa bene a noi fa bene anche al nostro pianeta.

È per questo motivo che la Barilla center for food & nutrition ha ricreato la piramide alimentare rovesciata, in grado di mostrare in maniera chiara e comprensibile come gli alimenti giochino un ruolo fondamentale nello stabilire la nostra impronta ambientale.

Frutta, verdura e cereali sono le risorse alimentari più adatte al nostro organismo, e pertanto vengono messe al primo gradino; anche la loro produzione limita in larga parte le emissioni di gas serra e ci aiuta a limitare l’impatto ecologico all’interno del pianeta.

Se frutta e verdura sono a basso impatto ambientale, perché fra i cibi più inquinanti ci sono avocado e olio?

La piramide alimentare non valuta una coltura massiva al di fuori dei nostri confini: tutti gli alimenti all’interno della piramide devono essere a km0 e di stagione, quindi non importati da altri stati a clima tropicale.

Nel nostro caso l’alimentazione più adatta è quella di tipo mediterraneo, usufruendo quindi delle risorse messe a disposizione dal nostro territorio.

Importare dall’estero quantità massicce di altri alimenti è il modo più sbagliato di seguire correttamente i precetti dell’OMS.