Quante volte in questi ultimi mesi abbiamo ascoltato le parole sostenibilità o carbon neutrality come obiettivo da raggiungere nei prossimi X anni.
Governi, aziende, cittadini privati sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda su quello che dovrà essere un futuro all’insegna del rispetto dell’ambiente e della conservazione delle materie prime.
Tra le aziende automobilistiche più attive, in questo senso, troviamo Audi con la sua “Mission:Zero”, un obiettivo di sostenibilità del ciclo di vita del prodotto e carbon neutrality che l’azienda si è posta di raggiungere entro il 2050 con tutte le sue attività.
In realtà, la road map della casa a quattro cerchi è già in moto con la data del 2026 che vedrà l’introduzione sul mercato di nuovi modelli solo elettrici e la fine di motori termici entro il 2033.
Le iniziative di Audi
Che Audi faccia le cose sul serio si capisce dal fatto che tra meno di 4 anni ridurrà del 30% l’impronta ecologica della sua flotta grazie alla conversione carbon neutral di tutti gli stabilimenti, come già avvenuto per le fabbriche di Bruxelles, in Belgio, e Györ, in Ungheria.
Come vuole raggiungere quest’obiettivo la casa automobilistica? Monitorando tutte le fasi della catena produttiva, dalle materie prime alla produzione, passando per ogni fase di utilizzo compresi riciclo e riutilizzo dei componenti.
Non solo, perché Audi inizierà una collaborazione con i produttori d’energia per promuovere l’incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili.
Con le iniziative del “Programma Audi CO2”, inoltre, la casa punta a ridurre l’anidride carbonica di 1,2 tonnellate per ogni auto entro il 2025. L’obiettivo è reale? Assolutamente sì, perché lo scorso anno Audi, soltanto con la produzione, ha evitato l’immissione in atmosfera di 335.000 tonnellate di CO2.
Ci sono, poi, i temi del riutilizzo degli scarti di lavorazione, grazie al quale Audi ha risparmiato le emissioni di circa 165 mila tonnellate di CO2, e dell’utilizzo del Pet, un polimero plastico di recupero che può essere separato da altri materiali e riutilizzato per rivestimenti e altre componenti.
Solo per fare un esempio, nella A3 sono presenti tre diversi rivestimenti in tessuto dei sedili che attualmente arrivano a un filato riciclato dell’89% ma che, in futuro, arriverà alla sua totalità.
Fabbisogno idrico, A.I. e comportamenti virtuosi
Tra gli aspetti fondamentali, da un punto di vista sostenibile, c’è la risorsa più preziosa del pianeta Terra: l’acqua.
Con la sua attenzione per la razionalizzazione del consumo, Audi punta a ridurre al minimo il proprio fabbisogno idrico implementando lo stoccaggio dell’acqua piovana ed estendendo (prossimamente) il ciclo chiuso dell’acqua per tutti i suoi stabilimenti.
Oltre al tema idrico, tra le misure adottate per raggiungere la carbon neutrality Audi sta lavorando anche su intelligenza artificiale e un algoritmo con cui vengono monitorati i comportamenti virtuosi dei vari fornitori.
Audi non si fa mancare nemmeno un sistema di stoccaggio dell’energia tramite una “seconda vita” delle batterie che riversano la loro carica nella rete durante le fasi di picco.
Ci sarà efficienza anche nell’utilizzo di risorse che riguardano lo spazio. Audi, infatti, sta recuperando (e bonificando) l’ex complesso della raffineria di Bayernoil a Ingolstadt per la creazione di un Campus che sorgerà entro il 2022 su un area di 75 ettari.
Di questi, 15 saranno destinati a opere naturalistiche e paesaggistiche e su questo spazio verrà istallata la sede operativa della Car.Software Organisation, unità operativa Volkswagen per lo sviluppo dei software relativi ai veicoli.
Non solo autovetture, perché Audi riveste un ruolo centrale anche per temi sull’ambiente. È il caso dell’Audi Environmental Foundation, che vuole sensibilizzare su settori d’interesse pubblico.
Tra le iniziative più importanti troviamo un nuovo sistema di filtraggio delle acque urbane, in corso di sperimentazione insieme al Politecnico di Berlino, e l’app Ecomove, pensata per aiutare gli utenti a ridurre le emissioni di CO2 nella vita quotidiana.