I film, oltre a divertirci, possono aiutarci a capire che cosa significhi vivere sulla Terra e contribuire a creare un pianeta ecologicamente sostenibile.
In Waterworld, per esempio, in una visione di un lontano futuro, dopo che il riscaldamento globale ha completamente sciolto le calotte polari e lasciato il nostro pianeta ricoperto d’acqua, Kevin Costner si fa crescere delle branchie come quelle dei pesci, vive su un trimarano e combatte i pirati mentre naviga alla ricerca della leggendaria terra di Dryland.
Waterworld, oltre ai rischi del surriscaldamento globale, ricorda costantemente anche i rischi associati alla realizzazione di film a tema con l’ecologia.
Nel 1994, anno in cui venne realizzato, è stato infatti il film più costoso di sempre mai realizzato e, oltretutto, aveva come cuore della storia un futuro devastato dal riscaldamento globale.
Waterwold però, ancora oggi, continua a colorare il nostro modo in cui pensiamo ai film ambientali…ed evidenzia anche un problema di fondo del cinema ambientale.
I dibattiti tendono a concentrarsi su una gamma piuttosto ristretta di film, spesso definiti principalmente come documentari realizzati da celebrità, film con messaggi occasionali, disastro e post-apocalittici e cartoni animati come l’ormai famoso Wall-E.
Per la maggior parte degli spettatori, il mondo dei film ambientali è piccolo, ma per contro i registi hanno considerato a lungo le conseguenze del comportamento umano sull’ambiente, immaginato cambiamenti ecologici su scala locale e globale, esplorato catastrofici fallimenti nella gestione delle risorse disponibili e raccontato ogni tipo di altre storie planetarie e ambientali.
A volte questi temi sono fondamentali per la storia di un film. Nei migliori casi invece sono alla base di una narrazione ben scritta, che racconta una storia avvincente sulle relazioni personali, sfida il nostro modo di pensare ed espande le nostre opinioni sull’esperienza umana.
Questa lista di 10 migliori film da guardare a tema con l’ecologia, che ti presentiamo, ha lo scopo di espandere non solo il nostro modo di riflettere sulla salute del nostro pianeta, ma anche sui modi in cui il nostro benessere è collegato ad esso.
Alcune scelte potranno sembrarti ovvie, altre decisamente più sorprendenti, ma ognuna di esse contribuirà sicuramente alla tua comprensione su cosa significhi proteggere la Terra, su cosa possiamo fare per far sì che il nostro comportamento non abbia ripercussioni negative su di essa e, ovviamente, su cosa possiamo fare per vivere in modo più ecosostenibile.
1.Profezia (1979)
Da nessuna parte, nel mondo del cinema, le conseguenze della manipolazione della natura da parte dell’umanità sono narrate così profondamente come in questo film horror.
I risultati bizzarri degli scienziati, che hanno osato sovvertire l’ordine naturale delle cose, hanno afflitto grandi città, piccoli centri e anche remoti villaggi da quando il genere umano è comparso sulla Terra.
La manipolazione, e qui lo ricordiamo, ha portato alla creazione di Frankenstein, uno dei mostri più celebri del cinema, che nel 1931 terrorizzò migliaia di spettatori.
Le armi nucleari invece, nel 1954, fecero risvegliare da una Tokyo ormai distrutta un altro celebre mostro: Godzilla.
È grazie però alle caratteristiche delle creature degli anni Settanta e Ottanta che il genere horror ha iniziato un’immersione profonda più direttamente nel territorio ambientale.
I mostri assassini che vagano per le terre non sono soggetti particolarmente penetranti per l’ingegnosità cinematografica e la storia di John Frankenheimer sull’inquinamento industriale, quindi La Profezia non è un grande film, ma è comunque un fantastico esempio nel campo del B-Movie che ha reso l’horror dell’epoca così memorabile.
La storia si apre con la scomparsa di due boscaioli. Un dipendente dell’EPA, durante le sue ricerche, decide di approfondire lo studio dell’impatto delle attività di disboscamento locali.
Accompagnato da un team di soccorritori, partirà alla ricerca dei boscaioli scomparsi. È solo però questione di tempo prima che qualcosa – forse lo spirito vendicativo Katahdin della mitologia locale nativa? – appaia in risposta all’attività di disboscamento e porti con sé carneficina e morte.
La stessa bestia, una gigantesca mutazione simile ad un orso creata dall’inquinamento tossico industriale, terrorizza i boschi e i suoi abitanti senza mostrare carenze nel numero di morti e senza mai essere sazia di sangue.
Nel mezzo di tutti i burattini, dell’indignazione e dello splatter pieno di sangue (tanto da apparire quasi ridicolo), c’è però una storia vera sui pericoli della disattenzione e dell’arroganza degli esseri umani.
2.Avatar (2009)
C’è molto nell’epica moralità fantascientifica di James Cameron in Avatar che non è piaciuto alla critica, e anche al pubblico, dalla sua premessa non originale (uguale a quella del film Balla coi lupi) alle troppe somiglianze con un cartone animato italiano a tema ambientalista degli inizi degli anni Duemila (Aida degli Alberi), passando per il suo abbraccio alla violenza come meccanismo per la risoluzione dei problemi e la sua lezione finale, esagerata, completa di discorsi, di battaglie e di gloriose morte sacrificali.
Tuttavia nulla di tutto ciò cancella il fatto che Avatar sia un’ode magnificamente immaginata sulle nostre connessioni più profonde con il mondo naturale.
James Cameron ha speso ben 237 milioni di dollari, e quasi un decennio di lavoro, per fare un’impareggiabile richiesta di protezione ambientale e di rispetto per le terre indigene.
Uno sforzo davvero notevole. Ed è anche lo sforzo di difesa ambientale più costoso della storia umana, nonché l’unico ad aver avuto un enorme successo.
Avatar ha guadagnato quasi 3 miliardi di dollari in tutto il mondo, diventando uno dei film più visti di sempre della storia.
Non è peraltro escluso che, tra cinquant’anni, Avatar sarà ricordato per aver svolto un ruolo culturale importante nell’era della politica sul cambiamento climatico. Oppure sarà visto come un altro blockbuster gonfio e sentimentale.
Ad ogni modo, il film con il maggior incasso di tutti i tempi sembra essere anche una chiamata ambientale alle armi da parte di un regista che ha paragonato i cambiamenti climatici a “La più grave minaccia che gli Stati Uniti sono chiamati ad affrontare dopo la Seconda Guerra Mondiale.”
3.Ferngully – Le avventure di Zack e Crysta (1992)
L’animazione è un genere cinematografico che vanta profonde radici ecologiche.
Dall’est all’ovest, passando anche dal nord al sud, i film di animazione hanno esplorato, e continuano ad esplorare, l’interconnessione tra l’umanità e il pianeta.
E quando si parla di animazione occidentale Ferngully-Le avventure di Zack e Crysta è uno tra i film ambientali più preziosi.
Ambientato in una rappresentazione animata delle foreste pluviali dell’Australia, il film presenta i taglialegna – di nuovo (come se fossero solo loro i principali cattivi e distruttori del nostro pianeta) – contro un mondo magico e invisibile che vive nelle profondità dei boschi.
Ciò che manca a Ferngully in profondità e ispirazione – è un cartone animato per bambini abbastanza semplice – lo compensa nella sua dedizione alla causa ambientale.
Rilasciato nel 1992, Ferngully potrebbe essere un po’ datato (un esempio? Il compianto Robin Williams che dà la voce a Batty nella versione inglese), ma i bambini di oggi rispondono ancora al magico mondo di Crysta, delle sue amiche fatine e anche al loro bisogno di proteggere la vita e di mantenere integra, e libera dallo sfruttamento, la foresta pluviale.
4.I Heart Huckabees-Le strane coincidenze della vita (2004)
È uno dei film più strani che si possano immaginare a tema con l’ecologia e, come se già questo non bastasse, non è un film per tutti (o forse non lo è per nessuno).
I Heart Huckabees è incentrato su due investigatori esistenziali e sul loro lavoro con un leader ossessionato dalla coincidenza della Open Space Coalition locale e un giovane impiegato statale la cui vita sta crollando.
C’è anche un pompiere anti petrolio, che guida solo una bicicletta, un filosofo francese che si muove ai bordi della storia, un collezionista di autografi di rifugiati africani e la continua ricerca umana di connettività universale.
Nonostante tutta la sua follia maniacale, il film e i suoi personaggi prendono sul serio il cambiamento climatico e la protezione dell’ambiente.
I Heart Huckabees è uno dei rari film non documentari dell’ultimo decennio in cui vediamo un dibattito reale tra adulti intelligenti, e seri, sui valori della conservazione, sugli impatti del consumismo, sulla povertà globale e sulla geopolitica.
Cosa significherà effettivamente ridurre il nostro consumo di petrolio? Gli effetti negativi della globalizzazione superano davvero i benefici dell’industria, del lavoro e della medicina?
In che modo il comportamento americano è responsabile del conflitto in Sudan?
Queste domande reali e difficili sorgono tutte intorno ad un tavolo da pranzo in una singola scena.
Poi che la scena si verifichi nel bel mezzo di una commedia sulla crisi di identità e su una campagna lanciata per proteggere un masso roccioso dal pericolo della costruzione di un parcheggio, rende la sua presenza ancora più memorabile.
5.Erin Brockovich-Forte come la verità (2000)
La storia della vita vera di Erin Brockovich e della sua lotta contro la contaminazione delle acque sotterranee da parte della Pacific Gas and Electric in California è diventata famosa quanto il décollete di Julia Roberts nella versione della storia di Steven Soderbergh.
Erin Brockovich-Forte come la verità è la storia di una madre single, con tre figli a carico, che mentre lavora in uno studio legale, scopre le cartelle cliniche di una donna locale che è stata curata dai medici PG&E.
Guardando più da vicino, Brockovich scopre che molti membri della sua stessa comunità hanno malattie simili e tutte, nessuna esclusa, sono state curate dagli stessi medici.
Alla fine, scavando più a fondo, troverà una copertura aziendale decennale dell’inquinamento e dei conseguenti problemi di salute.
Il film biografico di Soderbergh su un’attivista non intenzionale è considerato il migliore tra i film sull’attivismo ambientale, una nicchia che include anche Silkwood, Un’azione civile e Michael Clayton.
6.Bambi (1942)
Sono passati più di 70 anni da quando Bambi ha traumatizzato per la prima volta i bambini con la morte della mamma di Bambi e della battuta di caccia più famosa della storia del cinema.
Eppure la storia di Bambi e dei suoi amici continua ad ispirare l’amore per la fauna selvatica nei suoi spettatori.
Commovente, triste e spaventoso, i rapporti tra Bambi, la sua madre protettiva e i suoi amici sono profonde e amorevoli e lo si vede in ogni parte dello schermo.
Non c’è dubbio che Bambi abbia modificato il panorama della protezione della fauna selvatica. E come qualsiasi altra cosa che ha avuto un impatto culturale duraturo, i risultati non sono stati del tutto positivi.
L’effetto Bambi – uno speciale interesse del pubblico per la protezione degli animali che troviamo particolarmente adorabili, come i graziosi cerbiatti, a spese di quegli animali considerati brutti e parassiti – ha creato difficoltà per gli sforzi di gestione della fauna selvatica.
Basta pensare alla complicata questione dei cervi negli ambienti urbani, alle malattie da deperimento cronico e agli sforzi per eliminare l’ancora oggi presente effetto Bambi.
7.The Road (2009)
Le visioni distopiche del futuro si sposano bene con le tematiche ambientali. L’adattamento di John Hillcoat del romanzo di Cormac McCarthy The Road è un esempio del futuro oscuro, freddo e ostile della vita dopo la natura.
The Road racconta la storia di un uomo e di suo figlio mentre cercano la sopravvivenza sulla scia di un evento catastrofico senza nome, che ha distrutto l’ambiente naturale e la maggior parte dell’umanità.
Tra coloro che sono sopravvissuti, alcuni cercano tra i rifiuti di terre desolate e planetarie delle lattine di cibo o di bibite ancora piene.
Altri invece si uniscono in bande di cannibali. È una visione spietata di un mondo da evitare.
Ciò che separa The Road dalla recente ondata di film post-apocalittici è la calma, e presuntuosa, determinazione del film e dei suoi personaggi.
Anche dopo una catastrofica devastazione biologica, la vita si muove lentamente, lasciando agli spettatori un sacco di tempo per riflettere su un mondo che dobbiamo proteggere se vogliamo salvarci gli uni e gli altri.
Può sembrare un predicato, ma The Road non è una lezione ordinatamente confezionata per il pubblico. È una semplice storia di amore e di sacrificio in un ambiente oltre l’orrore.
8.2022: i sopravvissuti (1973)
“La gente farà di tutto per ottenere ciò di cui ha bisogno” afferma il trailer di uno dei film più famosi sull’esaurimento delle risorse disponibili.
Ambientato in una Terra sovrappopolata, e urbana, del 2022, il film di fantascienza di Charlton Heston racconta un mondo in cui si sopravvive grazie alle razioni alimentari prodotte dalla Soylent Corporation, che ha appena rilasciato un nuovo prodotto: il Soylent Green.
Quando il direttore della Soylent Corporation viene assassinato, un detective (Heston) si ritrova nel bel mezzo di un enorme insabbiamento. L’obiettivo dell’assassinio, manco a dirlo, è quello di proteggere il segreto del Soylent Green.
La portata culturale di 2022: I sopravvissuti oggi supera di gran lunga il film stesso, ma 2022: I sopravvissuti rimane un’esperienza cinematografica cupamente soddisfacente – un’interazione armoniosa tra procedure di polizia, fantascienza e horror – e che ha capito presto la gravità di una crisi alimentare che potrebbe presentarsi nel nostro futuro.
Per gli appassionati di cinema, 2022: I sopravvissuti è anche l’ultimo film dell’illustre attore Edward G.Robinson, morto di cancro solo dodici giorni dopo le riprese.
Robinson, consapevole che gli restava poco tempo da vivere, in quest’ultimo lavoro regala una performance meravigliosa, ma nello stesso tempo molto triste.
9.Princess Mononoke (1997)
Per 30 anni il maestro narratore e animatore Hayao Miyazaki ha creato mondi animati meticolosamente resi e raccontato storie audaci e commoventi.
Tra i suoi lavori, il migliore è senza dubbio Princess Mononoke, una storia oscura di combattimenti tra natura e tecnologia.
In Princess Mononoke la marcia dell’Età del Ferro minaccia la pace e l’armonia del mondo che esiste da sempre. Ashitaka – un giovane maledetto da un demone che ha ucciso mentre proteggeva la sua città – va alla ricerca di una cura.
Durante il suo viaggio trova una battaglia combattuta tra gli abitanti della Città di Ferro e le creature del mondo spirituale incaricate di proteggere le foreste.
Ashitaka è un essere umano e fa parte del progresso del suo tempo, ma si ritrova diviso tra la lealtà alla natura e quella all’umanità.
È un momento di conflitto in cui gli spiriti degli alberi e dei lupi sono minacciati da lame e pistole d’acciaio.
Mentre la guerra si avvia verso l’esito finale, la rappresentazione di Miyazaki della trasformazione del Grande Spirito della Foresta dalla bellezza alla mostruosità dimostra la maestria senza pari degli anime come pochi altri momenti che abbiamo trovato.
La difesa del mondo naturale è stata raramente così commovente, così visivamente avvincente e così moralmente complicata come in Princess Mononoke.
È un’impresa magistrale di immaginazione che ricorda agli spettatori ciò che i film sono in grado di offrire: un’esperienza totalmente originale in un mondo diverso da qualsiasi altro che abbiamo mai visto.
10.Chinatown (1974)
Gli anni Settanta furono un decennio di riferimento per la politica ambientale. Mai prima di quel momento, né tanto meno mai dopo, furono intraprese così tante azioni per affrontare i problemi dell’inquinamento, della gestione delle risorse, dei fumi tossici, della protezione dell’acqua e dell’aria e una miriade di altri problemi.
Le questioni ambientali andavano molto di moda e, guarda caso, il cinema si adeguò di conseguenza a questo nuovo interesse.
Così gli anni Settanta videro la produzione di molte pellicole a tema ecologia e, una di queste, è Chinatown.
Scritto da Robert Towne e diretto da Roman Polanski, Chinatown racconta la storia di Jake Gittes, un investigatore privato che viene ingaggiato per indagare su una relazione che, inconsapevolmente, scopre che nasconde una cospirazione importante.
Una storia da detective noir nel cuore, Chinatown segue Gittes mentre scopre un piano malvagio per manipolare l’approvvigionamento idrico.
Qualcuno sta distruggendo i serbatoi d’acqua nella San Fernando Valley e pompando più acqua del necessario a Los Angeles, il tutto nel tentativo di raccogliere il supporto per la costruzione di un nuovo serbatoio.
È un piano complicato e corrotto che lascia Gittes impigliato nella sporca politica californiana e in un dramma familiare ancora più sporco.
Considerato uno tra i migliori film americani che siano mai stati realizzati, Chinatown prende sul serio non solo la storia all’interno, ma costruisce un immenso dramma personale e politico attorno alla semplice dipendenza universale (quella dell’acqua) che tutti noi abbiamo.
L’acqua infatti non è solo vita, ma uno dei mattoni fondamentali su cui si basa l’intero mondo naturale.