La canalina e il corrugato, sconosciuti a molti, ma ben noti invece agli elettricisti, sono validi ausili che consentono di contenere i cavi elettrici in maniera ottimale e adeguata al tipo di struttura.
Nonostante differiscano per le loro rispettive peculiarità, entrambi sono tipologie di tubi che, per uso interno o uso esterno, si prestano a racchiudere i fili in modo sicuro e ordinato. Conoscere le proprietà dell’uno e dell’altra consente di scegliere quale usare, a seconda dello scopo che si intende perseguire e dell’elemento edilizio su cui agire. Vediamo quindi le principali caratteristiche dei due sistemi per fare una scelta corretta.
Caratteristiche del corrugato
Il corrugato è il tubo flessibile, detto anche Tuboflex, che viene utilizzato per far passare i cavi nel pavimento o nel muro. Per questo è anche chiamato, talora, tubo per sottotraccia perché lo si trova solitamente all’interno di tracce scavate, appunto, nei muri e nei pavimenti. La sua installazione rende pertanto necessari lavori di edilizia, ovvero un attento tracciamento della muratura ad opera di tecnici specializzati. I vantaggi, tuttavia, sono: il poco ingombro, il limitato impatto visivo e una posa più salda, oltre che praticità di utilizzo, alta flessibilità ed elevata resistenza meccanica. In quanto flessibile, il corrugato può essere piegato e incurvato ed è caratterizzato dalla presenza di rigature in superficie. È usato in più colori, al pari dei cavi elettrici, a seconda dell’uso (nero: elettricità e domotica; grigio: elettricità; blu: audio/video e citofono; verde: TV, telefono e dati; viola: audio e video; bianco: TV e dati; marrone: allarmi). Si tratta di una modalità impiegata dagli installatori per riconoscere ed individuare il tipo di fili che passano dentro i corrugati. Ovviamente, lo spazio interno al tubo dovrà essere adeguato per consentire il passaggio agevole dei cavi. A tal fine andrà effettuato un apposito calcolo per scegliere il Tuboflex del diametro necessario.
Caratteristiche della canalina
La canalina, di plastica e metallo, disponibile in più modelli, assolve alla stessa funzione del corrugato, ma, a differenza di quest’ultimo, è rigida e viene installata all’esterno dell’elemento edilizio su cui si sta intervenendo. La posa, pertanto, è più economica perché non implica lavori di muratura – si presta anche al fai da te – e la scelta dei colori, non dettata da motivi tecnici, è legata a sole esigenze estetiche di arredo, essendo la canalina direttamente visibile. Tra le varie tipologie, oltre alle canaline esterne ordinarie, possiamo avere: le canaline esterne curve, le canaline sagomate per interni, le canaline battiscopa, le canaline tonde per ambienti di servizio e le canalette elettriche in esterno.
Guida alla scelta: usi tipici
Il preferire l’uno all’altra dipende dal tipo di impianto che si intende realizzare e quindi, di solito, è una scelta che compete al tecnico installatore. Ad ogni modo, i tubi corrugati vengono spesso utilizzati per gli impianti elettrici domestici e non, per gli impianti dei gas di scarico delle automobili, per l’installazione degli impianti antifurto e negli impianti industriali (corrugato pesante). Si rivelano infatti resistenti a calore, sostanze chimiche e agli agenti atmosferici, nonché utili a schermare interferenze e rumori. È opportuno invece ricorrere alla canalina quando si rende necessario non intaccare la muratura (es. all’interno di musei, palazzi storici, etc.), per realizzare un impianto elettrico esterno all’abitazione (canalina a tenuta stagna) o in tutti quei casi in cui non conviene intervenire in maniera più pesante per canalizzare i cavi (in box, taverne, cantine, laboratori). Spesso le si trova anche nelle officine e fabbriche ed è un sistema che ultimamente si è diffuso pure negli uffici e nelle abitazioni domestiche perché, se la posa è ben realizzata, può risultare anche esteticamente gradevole.