Alla fine dello scorso anno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto MISE – MEF sul cambio dei televisori.
Eh già, dopo il primo passaggio al digitale terrestre e l’incetta di indispensabili decoder o di nuove TV, ora bisogna nuovamente cambiare l’apparecchio che, da oltre mezzo secolo, ci fa compagnia.
Ma perché?
La necessità di questo cambiamento deriva dall’asta per le frequenze 5G: dopo questa procedura, infatti, si è reso necessario uno spostamento di frequenze utilizzate dalle emittenti televisive (banda di spettro 694-790 MHz), con la conseguenza di dover passare dallo standard tecnologico DVB-T del digitale terrestre al DVB-T2, uno standard che permette di trasferire più dati e su un intervallo di frequenze più stretto del digitale terrestre di prima generazione.
Devo cambiare la mia TV?
Allora, come capire se i propri dispositivi sono conformi al nuovo standard?
Gli apparecchi da utilizzare solo quelli che incorporano la tecnologia DVB-T2 HEVC Main 10, come raccomandato dall’ITU, l’ente internazionale che si occupa di definire gli standard nelle telecomunicazioni.
Per capire se i televisori o i decoder attualmente in nostro possesso sono da cambiare (sempre che non si voglia passare direttamente al satellite o alla TV via cavo/internet) basta eseguire un semplice test.
Dopo aver risintonizzato tutti i canali, andate sul canale 100 (canale test Rai) e sul canale 200 (canale test Mediaset): se sullo schermo compare la scritta “Test HEVC Main 10” potete stare tranquilli mentre, in caso contrario (canali 100 e 200 inesistenti o schermo totalmente nero), purtroppo, è molto probabile che abbiate un televisore o un decoder non abilitato alla ricezione del nuovo standard.
Come era già accaduto nel primo passaggio al digitale terrestre, anche questa seconda “rivoluzione” avverrà gradualmente, da Nord verso il Mezzogiorno e, in particolare:
- dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021 il passaggio avverrà in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Trentino – Alto Adige;
- dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022 le regioni interessate saranno Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna;
- dal 1° aprile 2022 al 31 giugno 2022, infine, l’aggiornamento verrà completato in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche.
Nuova TV? Sì ma con bonus
Per l’acquisto di un nuovo televisore, o semplicemente di un nuovo decoder da connettere alla TV già in casa, è stato attivato un bonus di 50 euro, destinato alle famiglie con ISEE non superiore a 20 mila euro.
Fino al 31 dicembre 2022, chi andrà nei negozi, ma anche chi acquisterà online, potrà richiedere tale contributo fino a esaurimento delle risorse che ammontano, attualmente, a 151 milioni di euro.
Sul sito del MISE è stato pubblicato un elenco di dispositivi (TV e decoder) idonei all’erogazione del bonus.
Il contributo sarà riconosciuto all’utente sotto forma di sconto sul prezzo di vendita (comprensivo di IVA), per un importo di 50 euro o pari al prezzo di vendita se inferiore (si pensi ad alcune tipologie di decoder).
L’utente dovrà presentare al venditore una richiesta del riconoscimento del contributo (scaricabile dal sito del MISE), con allegata copia di un documento di identità e con la quale afferma che l’ISEE del suo nucleo familiare non supera 20 mila euro e che i componenti dello stesso nucleo non hanno già fruito del contributo.
Toccherà poi al venditore, avvalendosi del servizio online dell’Agenzia delle Entrate, la trasmissione al MISE di una serie di dati: codice fiscale del venditore e dell’utente, dati del documento di identità dell’utente, i dati dell’apparecchio, il prezzo finale di vendita e l’ammontare dello sconto. Per ogni comunicazione, l’Agenzia verificherà l’idoneità dell’apparecchio e la disponibilità delle risorse, comunicando poi al venditore la disponibilità dello sconto. Il negoziante recupererà lo sconto sotto forma di credito d’imposta alla prima dichiarazione fiscale utile, con l’F24.
Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Mirella Liuzzi, al termine del tavolo “Tv 4.0“, ha affermato che l’obiettivo del ministero è “incrementare gli attuali 151 milioni di euro” stanziati con la Legge di Bilancio richiedendo un nuovo finanziamento per allargare la platea dei beneficiari. Per la precisione, va anche detto che non tutti i 151 milioni potranno essere utilizzati perché una piccola quota andrà a rimborsare i costi sostenuti dall’Agenzia delle Entrate.
L’onorevole Liuzzi ha sottolineato anche l’importanza di «campagne e azioni informative coordinate dal MISE, per guidare i cittadini nel cambiamento tecnologico».
Per questo scopo sono disponibili 15 milioni, con il limite di 2 milioni per il 2019, di 4 milioni per il 2020, di 5 milioni per il 2021 e di 4 milioni per il 2022.