Kipster è la soluzione per la vendita di uova ecologiche ed etiche, a ridotto impatto ambientale e a prezzi contenuti.
Sembra una propaganda utopica e irrealista, ma in realtà le uova di Kipster sono una realtà diffusa dall’Olanda al resto del mondo.
SI possono trovare in vendita all’interno dei negozi della catena Lidl, e rappresentano una rivoluzione etica ed ecologica nel panorama dell’alimentazione sostenibile.
Perché le Uova di Kipster sono diverse?
Le uova non sono definite propriamente una alimento ecologico per diverse ragioni: prima di tutto per il consumo di energia elettrica costantemente accesa, soprattutto negli allevamenti a batteria e nei locali in cui le galline sono stipate.
In secondo luogo per i mangimi utilizzati, che mettono le galline in competizione con l’uomo all’interno della catena alimentare.
Il grano utilizzato è sempre coltivato a quello specifico scopo, sottraendo cibo prezioso che potrebbe essere utilizzato in maniera alternativa.
Tutto questo aumenta l’impronta ambientale dell’allevamento di galline ovaiole, rendendo le uova un alimento ad alte emissioni di CO2.
Le uova di Kipster sono invece diverse sotto moltissimi punti di vista.
Le galline sono lasciate libere dalle 10:00 del mattino alle 19:30 di resa, abbattendo drasticamente il dispendio di energia elettrica.
Inoltre l’energia utilizzata viene fornita dall’impianto a pannelli fotovoltaici installato sul tetto dell’azienda, rendendo l’azienda pienamente autosufficiente.
Infine i mangimi utilizzati non sono sottratti alle culture per uso umano, ma sono derivazioni degli scarti alimentari.
Le galline ovaiole di Kipster non mangiano infatti comune becchime addizionato, ma scarti delle panetterie locali rimasti invenduti.
Ecco quindi che è possibile vedere delle galline che beccano allegramente biscotti secchi, pezzi di torte di riso e pagnotte di grano saraceno.
Un pasto sicuramente più goloso, naturale e a km0.
Uova di Kipster per una rivoluzione etica
Quello che caratterizza in maniera determinante le uova di Kipster è la sua attenzione concreta al benessere degli animali e del pianeta.
L’azienda ha scelto di rinunciare alle certificazioni internazionali, ma si è imposta standard ancora più rigidi e severi da rispettare.
Non può apporre l’etichetta di un allevamento a terra, ma hanno scelto di avere solo 6 galline per metro quadro anziché le 9 necessarie per ottenere la certificazione.
Inoltre le confezioni in cui sono racchiuse le uova sono realizzate con amido di patate, un composto 100% organico e biodegradabile.
Inoltre la fattoria Kipster non necessita di ulteriori etichette, perché vanta due certificati davvero difficili da ottenere: quello per il massimo benessere animale (dell’associazione animalista Dutch animal activist ) e il certificato di azienda a ridotto impatto ambientale, rilasciata dalla Wageningen University.
L’università ha infatti condotto una ricerca libera, analizzando in più giorni le emissioni di CO2 emesse dall’azienda e la presenza di polveri sottili rilasciate nell’aria, certificando il rispetto delle più severe norme di inquinamento ambientale.
Solo eliminando il becchime confezionato, l’azienda ha tagliato le emissioni di CO2 del 70%, favorendo al tempo stesso le imprese locali.
Il risultato? Galline più felici e uova più salutari.
Le uova di Kipster e la lotta contro i costi
L’ultimo aspetto caratterizzante delle uova di Kipster è la sua lotta al prezzo.
Le uova biologiche o ad allevamento a terra spesso hanno costi decisamente più alti rispetto alle stesse uova da allevamento a batteria, perché le certificazioni a cui sono sottoposte richiedono un aumento dei costi.
Le uova Kipster mostrano con orgoglio un’etichetta estremamente competitiva, proprio perché hanno scelto di non ottenere nessuna certificazione specifica.
Kipster è stata una vera e propria rivoluzione nell’ambito dell’alimentazione ecologica, dimostrando come un alimento possa essere a impatto zero senza dover sottostare alle regole dell’industria.
Siete scettici?
La catena Lidl è attualmente distributore ufficiale di queste straordinarie uova.
Provare per credere!