Hai mai sentito parlare dell’impronta ecologica? Si tratta di un indicatore che mostra il consumo umano di risorse naturali rispetto alla possibilità della nostra Terra di ricrearle, con un risultato calcolato in ettari pro-capite.
Cosa significa impronta ecologica?
Il calcolo dell’impronta ecologica ci permette di definire la quantità di terra e di spazio abitato che ogni persona sfrutta per il proprio consumo personale, sia negli aspetti essenziali della vita (come mangiare e bere) che in quelli accessori.
Per semplificare il tutto possiamo fare l’esempio di vivere in un giardino recintato: in questo piccolo ecosistema ogni centimetro di spazio dovrà essere sfruttato per produrre tutto quello che ci serve per vivere, compresi gli elementi accessori (come apparecchi tecnologici e ludici), mentre una parte sarà destinata allo smaltimento dei rifiuti che produciamo.
Se volessimo mangiare un chilo di pane ci serviranno 29 mq, mentre se avessimo voglia di bistecca (sempre del peso di 1 Kg) dovremo preventivare uno spazio aggiuntivo di 350 mq circa.
Questo spazio è suddiviso fra l’area di coltivazione, quella di produzione e quella di smaltimento.
Le energie e lo spazio impiegato per coltivare e impastare un filone di pane non possono essere paragonati a quella per produrre un chilo di carne: in questo caso dobbiamo pensare allo spazio fisico in cui andranno messi gli animali, un altro spazio in cui coltivare il foraggio per nutrirli, e infine un ultimo spazio destinato alla macellazione e alla distribuzione della carne.
In questo piccolo giardino recintato dobbiamo poi costruire una casa, produrre l’energia elettrica per abitarci e avere lo spazio fisico e la disponibilità di materiali necessari per soddisfare ogni nostra esigenza consumistica.
Tutte queste richieste fanno sì che che ci sia una netta sproporzione fra le zone più ricche e quelle più povere del mondo: i territori con il più alto impatto ambientale (come ad esempio gli Stati Uniti d’America) richiedono un fabbisogno di spazio, risorse ed energia ben 9 volte superiore di quella che hanno realmente a disposizione, importando la maggior parte delle risorse dai paesi più poveri del mondo.
Questi ultimi hanno un’impronta ecologica bassissima e, oltre a vivere pienamente con le risorse che hanno, esportano sottocosto le risorse che gli rimangono a disposizione.
Come ridurre l’impronta ecologica?
Ridurre l’impronta ecologica significa aiutare il nostro pianeta a rigenerarsi, sfruttando in maniera meno invasiva e più consapevole le risorse che è in grado di offrirci.
Non solo: diminuire il nostro impatto ambientale significa migliorare lo stile di vita degli stati più poveri al mondo, che non verranno più sfruttati per produrre le risorse di cui necessitiamo.
Ridurre l’impronta ecologica preferendo frutta e verdura di stagione e a Km0
Diminuire la nostra richiesta di frutta e verdura fuori stagione significa dare la preferenza ai piccoli coltivatori locali: oltre a beneficiarne in salute richiederemo un minor consumo di carburante destinato al trasporto di prodotti da altre nazioni o continenti, abbattendo in maniera drastica le emissioni di diossido di carbonio prodotte dai veicoli.
Ridurre l’impronta ecologica con un regime alimentare vegetariano o vegano.
Un’alimentazione a prevalenza vegetale, senza il consumo di carne e derivati (eliminando quindi anche latte e uova) abbatte le emissioni di carbonio di ben 9 volte rispetto a una dieta tradizionale.
Se però non siete disposti a rinunciare a carne o derivati, preferite il consumo del pesce fresco di origine Italiana e diminuite drasticamente il consumo di carne e affettati.
I latticini richiedono la stessa quantità di energia e di spazio di una bistecca, per cui anche i derivati dovranno essere dilazionati durante la settimana.
Preferite piuttosto carboidrati, frutta e verdura di stagione, legumi e tuberi. In questo modo la vostra dieta sarà sana, economica e a basso impatto ambientale.
Riduci il consumo di acqua nelle bottiglie di plastica.
Una bottiglia di plastica impiega circa 5000 anni a decomporsi, rendendo il suo smaltimento davvero difficile e ad alto tasso di inquinamento.
Considerando che solo in Europa ogni anno 25 miliardi di bottiglie di plastica vengono gettate nella spazzatura, il calcolo degli anni che serviranno per smaltire tutta questa plastica è quasi impossibile da fare.
Per ridurre l’impronta ecologica è meglio preferire le bottiglie in vetro, più salutari e a ridotto impatto ambientale.
Per quando siamo fuori casa possiamo invece prendere una borraccia in acciaio, riutilizzabile e leggera.
Diminuisci l’impronta ecologica con un impianto di riscaldamento efficiente
Avere una casa termicamente isolata e con un sistema di riscaldamento moderno ed efficiente si traduce in costi della bolletta drasticamente diminuiti e una casa sempre calda e confortevole.
Avere infissi con doppi vetri e perfettamente sigillati diminuisce la dispersione di calore, garantendovi una resa ottimale durante il riscaldamento della casa.
Se dovete invece sostituire la caldaia preferite invece una pompa di calore, dai consumi efficienti e dal basso impatto ambientale.
Impara ad utilizzare le ciabatte multipresa per diminuire l’impronta ecologica
Attaccare gli apparecchi elettrici non indispensabili (quindi televisore, stereo, computer etc) a una ciabatta multipresa è la soluzione più efficace per risparmiare il consumo superfluo di energia elettrica.
Molti apparecchi continuano a consumare una piccola parte di energia elettrica anche da spenti, perché la prelevano dalla presa a muro alla quale sono collegati.
Una ciabatta multipresa può invece essere spenta semplicemente cliccando un tasto, interrompendo immediatamente il flusso di energia elettrica degli apparecchi collegati.
Questo semplice trucco ci consente anche di spegnere più apparecchi contemporaneamente, limitando la nostra dispersione di energia in modo rapido e veloce.
Mettere infatti gli elettrodomestici in standby diminuisce il consumo di energia elettrica, ma solo spegnendoli questa si eliminerà del tutto.
Fare la raccolta differenziata
Il riciclo effettuato in maniera attenta e consapevole aiuta a diminuire in maniera significativa la nostra impronta ecologica.
Prima di tutto perché richiede una diminuzione delle risorse da produrre (meno plastica da produrre si traduce in meno trivellazioni petrolifere, che a loro volta si traducono in minori emissioni di carbonio) e in secondo luogo perché il costo energetico utilizzato per dare nuova vita a un materiale è nettamente inferiore al costo per produrlo.
Il riciclo deve essere applicato ad ogni ambito: carta, plastica, vetro e rifiuti organici possono trasformarsi in risorse preziose per il nostro ecosistema.
Abbattere l’impronta ecologica utilizzando acqua fredda
Uno dei consigli più semplici da seguire è quello di utilizzare l’acqua fredda ogni volta che è possibile farlo.
Sia nel lavaggio di piatti e stoviglie che nell’uso della lavatrice, utilizzare lavaggi Eco (quindi a 30°C) aiuta a ridurre gli sprechi di energia elettrica, aiutando l’ambiente.
Sostituire le classiche lampadine alogene o a incandescenza con quelle a LED
Sostituire le lampadine classiche con quelle LED rappresenta un vantaggio sotto molti punti di vista: prima cosa abbattono drasticamente la nostra impronta ecologica, perché le lampadine LED sono riciclabili e realizzate con materiali non tossici (a differenza di quelle a fluorescenza che contengono mercurio).
In più la loro lunga durata garantisce una sostituzione minima e un uso a lungo termine, limitando lo smaltimento massiccio a cui siamo abituati.
Mediamente dovremo cambiare le lampadine LED solo 3-4 volte al massimo durante l’arco della nostra vita, perché ognuna di loro ha una durata vitale di circa 26 anni. Un risparmio significativo in termini di denaro e di energia utilizzata.
Come calcolare l’impronta ecologica?
Se sei curioso di sapere qual è il tuo impatto ambientale con questo tool possiamo calcolare la tua impronta ecologica.
Inserisci semplicemente le tue abitudini quotidiane e scopri il risultato: potrai cominciare a utilizzarlo per migliorare fin da subito il tuo stile di vita.
Link 1: Impronta WWF
Link 2: WWF.ch
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