La Russia si prepara a mettere al bando i prodotti in plastica monouso entro i prossimi due anni. Bicchieri, cannucce, piatti e altri oggetti utilizzati frequentemente nella vita di tutti i giorni verranno vietati su tutto l’enorme territorio russo.
La data limita del 2024 è stata comunicata dal ministro delle Risorse naturali e dell’ambiente Alexander Kozlov all’agenzia di stampa Tass durante un evento che si è svolto a Vladivostok, città conosciuta ai più per essere il capolinea della ferrovia Transiberiana.
Una decisione importante per il paese che ha scelto questa via per combattere gli enormi sprechi in termini di plastica che accompagnano giornalmente il nostro quotidiano.
Pensiamo, infatti, a quanto ogni singolo oggetto che ci passa per le mani sia caratterizzato da imballaggi, tappi o piccoli dettagli in plastica (a volte inutili) che vanno solo ad accentuare un problema che si ripercuote sulla salute dell’ambiente e del Pianeta.
Una lista di 28 prodotti
Il divieto governativo verrà introdotto in maniera graduale in modo da consentire ai produttori di avere il tempo necessario per adeguarsi.
È stato scelto, infatti, il 2024 per la completa introduzione del divieto, ma il ministero russo ha già compilato una lista di 28 articoli in plastica usa e getta e articoli monouso.
L’elenco comprende cannucce di plastica usa e getta, piatti e bicchieri monouso, utensili per la tavola, coperchi, capsule di caffè, cotton fioc, flaconi in poliestere termoplastico, confezioni per il tabacco, blister, imballaggi per le uova e diversi tipi di buste e sacchetti.
Quanto sarà difficile per la popolazione rinunciare ai prodotti in plastica monouso? Nonostante l’enorme utilizzo, il governo di Mosca si aspetta un processo di eliminazione piuttosto facile.
Come spiegato da Kozlov: “Esiste un’opzione per ogni articolo. Tuttavia, ciò non significa che siano necessarie tecnologie speciali per la sua produzione. Ad esempio, suggeriamo di sostituire le bottiglie di plastica non trasparenti con quelle trasparenti facilmente riciclabili”.
Le reazioni della popolazione
A sostegno delle idee governative, c’è anche un recente sondaggio che ha riferito come l’80% dei cittadini sia già pronto ad abbandonare l’uso di piatti, forchette e bicchieri di plastica.
Non solo, perché il 44% ha dichiarato di essere categoricamente contrario all’uso di stoviglie usa e getta, un trend che conferma la relativa facilità con cui il paese sia già proiettato a un 2024 senza oggetti in plastica.
Il divieto di Mosca cozza con la via intrapresa da altri paesi che stanno ancora cercando azioni da intraprendere per ridurre l’inquinamento da plastica, un materiale dannoso per i residui che finiscono negli oceani e le difficoltà nel corretto smaltimento.
Eppure, la Russia è già dal 2019 che ha invertito il trend, grazie a 170 paesi che hanno messo in moto azioni volte a ridurre drasticamente l’uso della plastica monouso.
La situazione italiana
La direttiva Sup (Single Use Plastic) entrata in vigore lo scorso 3 luglio, ha imposto limitazioni anche al nostro paese che non ha potuto fare a meno di allinearsi.
Draghi ha accettato il diktat europeo ma, almeno per il momento, lo fa tenendo in considerazione due eccezioni:
- Plastica biodegradabile e compostabile, industria in cui l’Italia è molto forte
- Rivestimenti in plastica
Dunque, anche l’Italia si prepara a dire addio alla plastica e saranno i ministeri della Transizione ecologica e dello Sviluppo ecologico, insieme a Regioni e province autonome, a stipulare accordi e contratti di programma con soggetti e associazioni.
Per accelerare il cambio di passo, inoltre, il governo italiano ha già previsto misure di sostegno come crediti d’imposta e risorse per incentivare le imprese, oltre a sanzioni per chi non rispetterà o si adeguerà al dettato legislativo.