La canapa è la più antica pianta da fibra coltivata dall’uomo. Versatile e sostenibile, oggi questo materiale è sinonimo di ecosostenibilità e innovazione.
Stiamo parlando di una pianta già ampiamente utilizzata sottoforma di semi, farine e oli per la realizzazioni di paste, biscotti, saponi e creme detergenti per il corpo.
I vantaggi della canapa sono molteplici: è estremamente resistente, non ha bisogno di molta acqua, cresce senza l’uso di fertilizzanti, pesticidi o erbicidi e bonifica il terreno assimilando le sostanze inquinanti.
Dopo gli alimenti e i prodotti di cosmesi, oggi la canapa entra nel mondo della bioedilizia, una pratica che utilizza in campo edile tecniche, energie e materiali sostenibili da un punto di vista ambientale e della sicurezza della salute.
Canapa, una pianta resistente e versatile
Fin dalle origini, la canapa è stata sempre apprezzata per le sue proprietà di resistenza e versatilità. Essa, infatti, viene ampiamente utilizzata in molti settori per:
- La realizzazione di tessuti, fibra per carta e cartone e corde molto resistenti
- La produzione di bio-plastica e bio-carburante
- Il mondo della cosmetica
- Il campo alimentare (olio, farina, semi)
In Italia, questa pianta era ampiamente coltivata in molte regioni d’Italia (Piemonte, Emilia Romagna e Puglia su tutte), tanto che il nostro paese era, addirittura, il secondo produttore a livello mondiale di canapa.
A causa del proibizionismo, complice la trasformazione di questa pianta in sostanza psicoattiva, la canapa ha subito un netto decremento, ma oggi le cose stanno nuovamente cambiando.
La canapa in bioedilizia
Negli ultimi anni, la canapa è stata riscoperta ed è tornata nuovamente in voga, soprattutto nel campo della bioedilizia.
Ci sono stati, infatti, studi che hanno evidenziato le qualità di questa pianta in termini di resistenza delle fibre ed ecosostenibilità.
Un esempio di questo cambio di rotta si è avuto col Progetto Europeo Canapalea, finalizzato a favorire l’utilizzo della canapa nel settore delle costruzioni e che ha coinvolto diversi paesi come Francia, Belgio e Italia.
Continuamente alla ricerca di materiali innovativi che siano in grado di rispettare l’ambiente e le prestazioni energetiche, la bioedilizia ha riscoperto nella canapa ottime qualità come:
- Capacità di traspirazione
- Ottima resistenza
- Capacità di assorbimento dell’umidità
- Resistenza a muffe e batteri
- Basso grado di combustione
Dallo stelo della pianta di canapa si ricavano sia la fibra che il canapulo (la parte legnosa) e da questa si possono ricavare rivestimenti come la CalceCanapa, che guadagna proprietà isolanti, acustiche, termiche e traspiranti.
Non solo, perché si possono ottenere anche dei materiali strutturali come il cemento di canapa che ha il vantaggio di essere più leggero e di avere costruzioni che non subiscono l’ossidazione da parte degli agenti esterni.
Questo materiale può tornare utile anche per i trattamenti antisismici. L’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sta studiando, infatti, dei pannelli in fibra di canapa che permettono di contenere crolli grazie alle proprietà elastiche della pianta.
Inoltre, con la semplice lavorazione delle fibre, la canapa può essere impiegata anche per mattoni, blocchi e pannelli, intonaci, cappotti e massetti.
Il Superbonus vale anche per la canapa
Da un punto di vista dei costi, la canapa in bioedilizia ha un prezzo superiore per due motivi principali: scarsa diffusione della filiera in Italia e una presenza limitata delle aziende distributrici sul territorio italiano.
C’è, però, una buona notizia che riguarda il Superbonus: questo può essere utilizzato anche per gli interventi effettuati con canapa e calce.
Stiamo parlando dell’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, interventi antisismici, impianti fotovoltaici o infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Ad esempio, i cappotti in canapa e calce rientrano nelle regole del Superbonus perché permettono il miglioramento delle classi energetiche.