L’anno 2021 è stato designato come l’anno internazionale della frutta e della verdura da parte dell’Onu. Ma perché questa scelta e cosa significa in termini di cambiamento?
La frutta e la verdura rappresentano l’alimento basilare per uno stile di vita sano e bilanciato. Ricche di proteine, vitamine e sali minerali in aggiunta alle fibre la raccomandazione sarebbe quella di mangiarne 5 porzioni ogni giorno come da raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità.
Se il 2020 è stato l’anno in cui tutto il mondo ha dovuto subire lo stop, il 2021 è partito in maniera diversa soprattutto per quanto riguarda l’ambito alimentare. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deliberato che questo è l’anno internazionale della frutta delle verdura.
Un concetto non superficiale ma atto alla sensibilizzazione nel consumo di questi due alimenti a promozione di uno stile di vita sano e bilanciato. Tutto questo viene guidato dalla Fao che si occupa da sempre di cibo e agricoltura.
La vicedirettrice FAO Maria Helena Semedo ha evidenziato che senza una alimentazione sana non si potrà mai mettere un punto alla malnutrizione, sottolineando il valore di questi due elementi e tutti i danni che sono causati – a livello economico – dalle perdite annuali.
Gli obiettivi FAO per il 2021
Questo è l’anno internazionale della frutta e della verdura, e quest’iniziativa porta con sé tantissimi obiettivi da raggiungere. Quello primario è senza dubbio il voler incoraggiare tutti gli Stati membri e le organizzazioni delle Nazioni Unite ad agire in fretta così da sensibilizzare l’opinione pubblica a puntare su questi due alimenti.
Gli obiettivi sono tutti scritti all’interno dell’Agenda 2030 e per fare questo le persone si devono rendere conto di quanto sia importante una dieta sana a base di frutta e verdura senza sprechi. Un occhio attento alla propria salute e all’ambiente con una produzione bio nonché sostenibile che contribuisce alla conservazione della biodiversità su più fronti.
Una dieta sana ed equilibrata comporterebbe il consumo di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, viste le loro caratteristiche e proprietà fondamentali per l’organismo.
A oggi questo obiettivo è irrealizzabile perché, come ben descritto dalla FAO, circa 3 miliardi di persone al mondo non hanno possibilità di adottare uno stile di vita sano e salutare.
Tra gli obiettivi FAO si parla anche di ridurre gli sprechi grazie all’elaborazione su quattro linee. Queste corrispondono a gruppi di iniziative che sono state realizzate su scala globale così da avere non solo idee ma anche concretezza nelle azioni. Come fare? Tra i tanti discorsi da mettere nero su bianco, sicuramente promuovere politiche e leggi che sono basate sull’evidenza.
Poche promesse e tantissimi fatti che vadano a valorizzare uno sviluppo sostenibile, crescita delle coltivazioni e agricoltura con incentivi e mezzi di sussistenza con promozione di quella che è una vita sana ed equilibrata.
Inoltre, è necessario sviluppare la capacità di ogni singolo individuo e la formazione. Sarebbe quindi utile che ci fossero dei programmi a misura scolastica così da portare i bambini alla conoscenza di questo mondo ma sotto forma di gioco.
Non solo, i bambini devono conoscere da vicino i gusti di frutta e verdura, valorizzarli e anche comprendere quali siano tutti i benefici attraverso il loro consumo.
Una responsabilizzazione dei piccoli porta ad un effetto domino positivo che interessa poi gli adulti, giovani – donne e uomini che sviluppano la conoscenza dal raccolto sino alla trasformazione e la commercializzazione di frutta e verdura.
La mission primaria delle Nazioni Unite è quindi auspicare che l’AIFV2021 possa attuare dei circoli lungo la filiera agroalimentare che tocchi i piccoli produttori ma anche le grande industrie, non solo da consumatore ma anche da imprenditore così da sensibilizzare quanto più possibile l’opinione pubblica.