Il comfort abitativo interno agli edifici passa, al giorno d’oggi, stando alle più recenti soluzioni tecniche individuate dal punto di vista ingegneristico, anche attraverso gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC).
A fronte di una corretta progettazione in fase di costruzione di una nuova abitazione o, ad esempio, di riqualificazione edilizia, il ricorso ad essa giova alla salubrità degli ambienti perché consente un continuo, automatico e controllato ricambio d’aria alla giusta temperatura, asciutta e pulita.
Per questa ragione, più il sistema VMC sarà integrato con lo spazio abitativo, più avremo benefici in termine di qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre abitazioni.
Non meno importante, la VMC gode di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica con la possibilità di poter conseguire, nel realizzarla, importanti margini di risparmio. Tutto questo a fronte, inoltre, di consumi elettrici contenuti per il suo funzionamento e di un rumore prodotto appena percettibile.
Perché optare per la ventilazione meccanica controllata?
Quale beneficio comporta rispetto a una semplice apertura delle finestre in inverno per cambiare aria oppure in estate per respirare un po’?
Ebbene, si tratta di uno degli ultimi ritrovati in fatto di risparmio energetico perché il VMC permette di evitare sprechi di riscaldamento e di climatizzazione.
Sia nella stagione estiva che in quella invernale, infatti, aprire per consentire il ricambio d’aria comporta dispersioni energetiche e fastidiose correnti che provocano un conseguente dispendio economico.
Questo perché la fuoriuscita di aria compromette la temperatura interna dell’abitazione, raggiunta in precedenza attraverso l’utilizzo di sistema di condizionamento estivo e di riscaldamento invernale.
Inoltre, grazie al crescente utilizzo di serramenti a tenuta e all’uso di sistemi coibentanti sempre più efficienti dal punto di vista dell’isolamento termico, in inverno si assiste alla diminuzione dell’apporto termico necessario a mantenere il comfort interno.
Ciò determina una riduzione drastica dell’aria nuova immessa dall’esterno. Anzi, per gli stessi motivi, il ricambio d’aria, non avviene affatto e tutto questo influisce negativamente sulla qualità dell’aria che si respira, causando l’accumulo e la stagnazione di vapori, odori, muffe, spore provenienti dall’umidità.
Soprattutto, poi, per gli edifici collocati in un centro urbano o in una grande metropoli immettere aria dall’esterno senza trattarla e filtrarla significa permettere l’accesso di inquinanti e di aria non pulita nella propria abitazione.
La VMC, inoltre, determina anche un elevato isolamento acustico rispetto ai rumori provenienti dall’esterno.
Principali tipologie di sistemi VMC
L’aria interna viziata da espellere viene di solito aspirata, tramite bocchette di estrazione, dai locali più umidi e inquinanti come bagni, lavanderie, cucine e camere da letto.
La portata d’aria pulita di rinnovo viene immessa invece, tramite appositi ingressi d’aria, attraverso dispositivi collocati nelle camere e nel soggiorno.
A seconda delle varie esigenze abitative potete optare per:
- VMC a semplice flusso autoregolabile a portata costante con controllo dei volumi d’aria di rinnovo da immettere.
- VMC a semplice flusso igroregolabile che adattano automaticamente la portata d’aria di immessione e di esplusione per garantire la giusta umidità interna.
- VMC a doppio flusso con recupero di calore,tale da consentire anche il recupero, ad alta efficienza (circa il 90%), di calore dall’aria calda interna viziata. Ciò avviene attraverso l’aggiunta di un’unità di recupero che permette il preriscaldamento dell’aria nuova esterna opportunamente filtrata. È la tipologia più diffusa, che consente il filtraggio, trattamento, riscaldamento e raffreddamento della portata d’aria.
I sistemi VMC, infine, possono essere decentralizzati o centralizzati, a seconda del tipo di ventilazione che volete immettere nella vostra casa o nelle singole stanze.