Il 2019, come preannunciato dall’ex ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, sarà l’anno del turismo lento in Italia: escursioni, passeggiate, cammini saranno il piatto forte di quest’estate, anche se la montagna, per la prima volta, giocherà il ruolo di protagonista.
Con il passare degli anni sempre più italiani, e non solo, hanno cominciato ad apprezzare questo tipo di viaggio, che consiste nell’andare alla scoperta di luoghi, più o meno noti, a piedi, in bicicletta o a cavallo.
Fino a non pochi anni l’itinerario per eccellenza del turismo lento era il Cammino di Santiago di Compostela, tuttavia se nelle tue corde non scorre il sangue del pellegrino oppure l’idea di viaggiare attraverso mezza Spagna non ti stuzzica più di tanto, devi sapere che anche qui in Italia abbiamo delle alternative altrettanto gradevoli.
La più famosa tra tutte è senza dubbio la Via Francigena, poco pubblicizzata rispetto al Cammino di Santiago, ma che negli ultimi anni ha registrato un interesse sempre più crescente perché, oltre che da edifici religiosi, passa anche da siti paesaggistici e naturalistici dotati di una bellezza mozzafiato, come Santhià e Vercelli.
Il Cammino dei Briganti invece, sconosciuto fino a pochi anni fa, di recente è entrato a far parte delle mete turistiche made in Italy assolutamente da vedere (e da fare) almeno una volta nella vita.
Questo sentiero, a differenza dei primi due che sono più dedicati ai pellegrini e a tutti i viaggiatori che desiderano fare un viaggio all’interno del proprio Io più nascosto, è un vero e proprio trekking della durata di una settimana che, oltre ad immergere nella natura, permette al visitatore di andare alla scoperta dei luoghi che, durante il Regno Borbonico, venivano utilizzati dai briganti per andare avanti e indietro dal confine in modo indisturbato (un po’ come i contrabbandieri che, durante il periodo della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, passavano dall’Italia alla Svizzera, e viceversa, per portare riso, sigarette e altri beni di prima necessità).
Turismo lento: quali sono i vantaggi del viaggiare slow?
- Il turismo lento, oltre ad essere salutare per la natura (scegliendo di viaggiare a piedi, in bicicletta o a cavallo, non inquiniamo l’ambiente con gas di scarico), è molto rilassante, in quanto oltre ad essere circondati dal verde e da magnifici paesaggi, non dobbiamo fare i conti con la frustrazione che si avverte quando si è incolonnati in autostrada.
- Possiamo decidere noi il nostro ritmo, cosa vedere e dove andare, senza fretta. Inoltre, se scegliamo di organizzare il nostro viaggio in modo indipendente, non dovremo pagare i servizi di un’agenzia né tanto meno dover rispettare un programma troppo rigido, anzi: potremo anche cambiare più facilmente, togliendo e aggiungendo tappe al nostro percorso.
- Da ultimo, ma non meno importante: il turismo slow ci permette di andare alla scoperta di paesaggi italiani che, altrimenti, non vedremmo mai. Alcune località infatti, come ad esempio Erbonne, possono essere raggiunte soltanto a piedi perché non è possibile arrivarci con la macchina. E, una volta giunti sul posto, si potrebbero scoprire anche modi di vivere rimasti immutati nel tempo, vedere gli artigiani o i contadini al lavoro o fermarsi a bere qualcosa in una baita.
Viaggi “verdi” in Italia: ecco cosa non farsi sfuggire durante l’estate 2019
Non solo Via Francigena e Cammino dei Briganti: forse non lo sai ancora, ma oltre a questi due, che sono i più frequentati e apprezzati dagli italiani, esistono numerosi altri viaggi “verdi” che, indipendentemente da quali siano le tue possibilità finanziarie, potrai scegliere e, dopo aver preparato il tuo zaino, iniziare a percorrere per concederti qualche giorno di relax nella natura e senza spendere un capitale.
Ecco una lista dei nostri preferiti: siamo certi che, tra gli stessi, ne troverai uno che, guarda caso, è situato nella tua regione o a pochi passi da casa tua! Non ti rimane allora che fare lo zaino e partire all’avventura:
Santuario della Verna: questo cammino, molto suggestivo e che si svolge tra boschi verdi di faggi e abeti, attraversa parte dell’Appenino Toscano. Il sentiero, conosciuto anche come la Via di Francesco, parte da Chiusi della Verna e, dopo una ripida salita che porta alla Strada della Beccia, si giunge prima alla Cappella degli Uccelli e, successivamente, dopo aver attraversato la Porta Meridionale, al santuario.
Via Postumia: solo per i più avventurosi e, più in generale, per chi ha buone gambe! La Via Postumia, che da Aquileia porta fino a Genova, attraversa numerose regioni italiane, come il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Piemonte e la Liguria. Se ti senti pronto e non hai paura di fare salti nel vuoto, questi 930 chilometri della più antica via consolare tutt’ora esistente in Italia aspettano solo te.
Cammino delle Terre Mutate: più recente e solo se non sei una persona sensibile e facilmente impressionabile. Questo sentiero, che da Fabriano (luogo famoso per la sua carta) porta fino a l’Aquila, attraversa Amatrice, Castelluccio e altre cittadine che, negli ultimi anni, sono state piegate dal terremoto, ma che piano piano stanno ricominciando ad alzare la testa. Il sentiero è stato inaugurato a luglio 2018 e percorso per la prima volta, ma mira a diventare presto un’attrazione turistica alla portata di tutti non solo per far scoprire le bellezze delle quattro regioni, ma anche per aiutarle a risollevarsi.