Fare ecoturismo in Africa può essere un’esperienza unica e indimenticabile nella vita di un viaggiatore.
Permette di visitare il cuore dell’Africa nera come un osservatore invisibile, viaggiando fra stati limitrofi e ammirando indisturbati le meraviglie di questo continente.
I safari in Africa, spesso organizzati da agenzie turistiche senza scrupoli, sono viaggi in cui gli animali vengono sedati, immobilizzati e richiamati all’attenzione per il solo piacere dei turisti, che in questo caso sono soltanto una presenza nociva in questi habitat naturali.
Fare ecoturismo in Africa significa invece andare alla scoperta di nuovi luoghi in maniera silenziosa e discreta.
Questo si traduce in un viaggio senza le fantomatiche pretese d’evere l’effetto WOW, sperando di avvistare centinaia di animali “selvatici” che si avvicinano alle jeep dei turisti.
Gli animali si potranno osservare da lontano, sbirciati di nascosto nel loro habitat naturale, protetti nel nuovo ecosistema del Great Limpopo Transfrontier Park.
Great Limpopo Transfrontier Park, la nuova frontiera dell’ecoturismo in Africa
Il Great Limpopo Transfrontier Park è l’area naturale protetta più vasta al mondo, nata dalla fusione di più parchi esistenti a cavallo tra Sud Africa, Zimbabwe e Mozambico.
Un paradiso terrestre di oltre 100.000 km quadrati, formato dall’unione dei parchi Kruger, Gonarezhou e Limpopo.
Questo progetto, promosso dalla fondazione Peace Parks è un’opera mastodontica di tutela degli animali, che potranno vagare liberi in un territorio sempre più vasto.
Oltre alla tutela degli animali, questo progetto tutela anche gli ultimi abitanti nomadi di questi territori, che potranno finalmente riappropriarsi di parte delle loro terre.
Boscimani e popolazioni locali potranno usufruire e godere di tutti i benefici derivanti da questo ecoturismo sostenibile, in quanto potranno ospitare turisti e accompagnarli nelle visite del parco.
Molte guide saranno infatti gli stessi abitanti del luogo, in grado di muoversi in maniera più semplice e naturale all’interno del parco.
Ecoturismo in Africa, perché è così importante
Praticare ecoturismo in Africa è un modo straordinario di vivere esperienze uniche in un ambiente naturale protetto.
Soggiornare in abitazioni tipiche all’interno di spazi incontaminati dal turismo selvaggio e guidati non solo all’interno dei luoghi ma anche della cultura di questa antica civiltà, significa vivere un’esperienza più pregnante rispetto al mero viaggio.
I turisti alimentano il commercio, forniscono ai villaggi locali nuovi mezzi di sostentamento e aiutano i parchi nazionali a trovare fondi per la conservazione delle specie.
Un itinerario in cui dare e avere si fondono insieme, ricreando un viaggio esperienziale in grado di arricchire entrambi le parti in causa, turisti e abitanti.
Come fare ecoturismo in Africa
Se desiderate fare ecoturismo in Africa, la tappa al Great Limpopo Transfrontier Park è quasi obbligatoria.
Vi ricordiamo però che il parco non è percorribile per intero, perché attraversa tre stati diversi: gli animali possono muoversi in libertà, ma non gli umani.
Per raggiungere il Great Limpopo Transfrontier Park dovrete atterrare in Zimbabwe, dove cercherete una struttura in cui soggiornare.
Sconsigliamo ancora il Mozambico, non ancora attrezzato per accogliere i turisti.
In ogni caso scegliete guide locali certificate, magari prenotandole in Italia per essere certi della loro serietà.
Praticare ecoturismo significa anche affidarsi a guide attendibili, in grado di garantire ai turisti un’esperienza di viaggio autentica e non falsata.
Molte guide sono in realtà improvvisate, attirate solo dal profitto derivante dal commercio umano di turisti.
Siate certi di affidarvi a persone rispettose dell’ambiente e della natura, in grado di condurvi in punta di piedi attraverso l’Africa più autentica.