Prima di parlare di bioarchitettura e greenbuilding ecosostenibili bisogna capire da dove hanno origine queste nuove tecnologie. Ai giorni d’oggi si sente molto spesso ‘ sostenibilità’ o ‘ ecosostenibile’, parole che vengono associate ad altri concetti come architettura sostenibile o sviluppo sostenibile.
Ma da dove arrivano queste parole?
Storia della GreenBuilding
L’aggettivo ecosostenibile deriva dall’unione del greco “oikia” (casa) e del latino ‘sustinere’ (mantenere) letteralmente ‘ mantenere le regole della casa ‘ dove casa è intesa come ogni realtà del mondo dove vengono rispettate le regole affinché niente venga distrutto o alterato per le generazioni future e che tutto venga mantenuto nel rispetto degli altri e dell’ambiente.
La sostenibilità è un concetto che negli anni è stato studiato e approfondito da vari studiosi, ha assunto varie forme e oggi possiamo distinguerlo per tre caratteristiche principali:
- L’esistenza di una capacità portante dell’ambiente (carrying capacity).
E quindi l’accettazione da parte di chiunque usi e sfrutti materie prime che tutto ciò che ci mantiene oggi è pensato per un certo numero d’individui e che non può essere producibile all’infinito. - La teoria della sostenibilità. Grazie agli studi del più grande economista ecologico, il professore Herman Daly, che la creò possiamo affermare che:
– l’utilizzo delle risorse rinnovabili non deve superare il loro tasso di rigenerazione
– l’immissione di sostanze inquinanti nell’ambiente non deve superare la capacità dell’ambiente stesso di metabolizzarle;
– l’uso di risorse non rinnovabili deve ridursi progressivamente fino ad arrestarsi per essere sostituto da risorse di tipo rinnovabili. - Tenere conto dell’irreversibilità di eventi termodinamici (passaggio da caldo a freddo) che pone dei limiti all’uso e alla trasformazione di varie i componenti chimiche.
Grazie a queste nuove teorie e all’informazione che oggi abbiamo riguardo all’ambiente che ci circonda e a come fare per mantenerlo intatto, molti architetti iniziarono a pensare a nuovo modo di realizzare i loro progetti per diminuire l’impatto ambientale, partendo proprio dai materiali di costruzione.
Il primo studioso a trattare questo tema fu Hubert Palm, che coniò il termine bioarchitettura dal termine tedesco ‘Baubiologie’, e si fece conoscere per il suo libro ‘La casa sana’.
Grazie alle sue idee nel 1970 nacquero alcuni movimenti tra cui l’istituto per la bioedilizia, la Confederazione di Bioedilizia and Builnding (BAB) e la confederazione di architettura e ambiente (BAU). Lo scopo primario della Green Buinding è quello di portare l’uomo sempre più verso la natura.
Le costruzioni in Bioarchitettura si concentrano proprio su questo fattore naturale, cercando di trasformare le costruzioni in qualcosa che aiuta la natura e la rispetta. C’è una lieve differenza tra case ecologiche e case in bioarchitettura che tuttavia va sottolineata.
La differenza tra le due tipologie risiede nel fatto che la prima individua una struttura realizzata con materiali non nocivi, ecologici, mentre la seconda una casa costruita in modo tale da limitare notevolmente i consumi energetici ricorrendo a materiali naturali con pregiate caratteristiche termiche come per esempio la lana di roccia o la lana di legno.
La costruzione di case in bioarchitettura è suddivisa in due fasi.
Green Building: Fase di progettazione
Durante la fase di estrazione dei materiali e la successiva trasformazione vien fatto un eco bilancio che consiste nella valutazione degli impatti ambientali e le varie conseguenze ecologiche. Nello spazio e nel tempo. L’eco bilancio inoltre serve a limitare l’uso d materiali durante la prima fase cercando materiali riciclati o che abbiano un basso costo di trasporto.
Alcuni di questi materiali sono una vera e propria novità all’interno dell’architettura moderna e spesso sono frutto di studi e esperimenti scientifici.
L’isolamento a base di funghi: la risposta ecosostenibile alle schiume plastiche, ottenuta a partire da sottoprodotti agricoli tra i quali l’impiego del micelio dei funghi (radici), che permette all’isolamento di svilupparsi e crescere direttamente all’interno della parete muraria, l’isolamento a base di lana di pecora: poca energia di produzione, sicuro per l’ambiente e per le persone ; è inoltre capace di assorbire l’inquinamento ed è ignifugo, prodotti in pietra riciclata: rivestimenti realizzati da pietre di scarto e sacchetti di plastica riciclati, biomattone realizzato con batteri: è l’invenzione di un nuovo mattone realizzato con l’aggregazione di batteri in un mix di aggregati, pannelli in fibra di cellulosa, in legno, paglia e cemento.
Affinché una casa sia ecosostenibile deve quindi salvaguardare l’ecosistema, impiegare risorse naturali, prevedere un diffuso impiego di fonti rinnovabili e non causare emissioni dannose
Green Building: Fase di locazione
Trovati i materiali bisogna cercare di integrare l’opera nell’ambiente e quindi trovare un luogo che sia compatibile con l’edificio. Come afferma Christian Norberg-Schulz, ( teorico dell’architettura ) ‘è creare luoghi significativi per aiutare l’uomo ad abitare, ciò attraverso la comprensione ed il rispetto del genius loci – lo spirito del sito;‘
La localizzazione è importante per l’edificio che deve riuscire a sfruttare al meglio le risorge energetiche di quel posto (acqua, vento, sole) ma è altrettanto importante per l’ambiente stesso che viene riqualificato e quindi migliorato.
Esattamente come le case in edilizia tradizionale, le case in bioedilizia hanno bisogno come prima cosa di un terreno edificabile. Come per ogni altro edificio, la concessione di costruzione viene accettata dall’ente se il terreno è edificabile.
Di norma, se tutte le linee guida di realizzazione bioedilizia vengono rispettate, la licenza viene concessa anche per edificare su un terreno agricolo.
Case Study di Green Building
I progetti che ad oggi hanno avuto piu successo provengono da ogni parte del mondo tra i più importanti ricordiamo:
- MO.OM, eco hotel a 4 stelle e luxury boutique. A Milano, realizzato da Mario Grosso che ha deciso di utilizzare un sistema costruttivo “a secco” che permette di ridurre gli scarti in cantiere, unito alle tecnologie ormai più “tradizionali” quali moduli fotovoltaici e pannelli solari termici; questo progetto fa parte del lusso sostenibile, una nuova icona dell’ eco-friendly che non rinuncia al design di stile e al comfort.
- California Academy of Science. L’immenso tetto verde di Renzo Piano a San Francisco.
Un grandissimo tetto verde da 50 mila metri quadri circondato da 55 mila celle fotovoltaiche multi cristalline. Questo tetto è ricoperto da graminacee che cambiano aspetto ad ogni stagione e che catturano l’umidità senza sfruttare l’acqua degli acquedotti di San Francisco, tutto è stato pensato per ridurre al minimo gli sprechi.
In corrispondenza della foresta vergine, il tetto si solleva per rispettare l’altezza degli alberi, si abbassa invece dove c’è la piazza per rialzarsi sul planetarium adiacente. Il 100 % dei materiali è stato riciclato e proviene dalla precedente struttura e l’85 % da scarti industriali come cotone e blue jeans. Inoltre è presente una cisterna per la raccolta di acqua piovana che consente il risparmio di 13 miliardi di litri di acqua all’ anno. - La piscina olimpionica Water Cube di Pechino, realizzata nel 2008 in occasione delle olimpiadi. L’innovazione è nell’utilizzo di materiali tutti ecocompatibili primo tra tutti l’ ETFE un fluoro polimero privo di cloro e solventi, trasparente come il vetro e riciclabile.anch’esso ha un impianto per la raccolta di acqua piovana che limita l’estrazione di acqua dal suolo considerata anche la penuria di risorse idriche della zona.
Nel mondo è ormai diffusa questa nuova tecnologia ecosostenibile e le green house stanno abbracciando progetti in tutti gli stati del mondo, forse per una maggiore ‘coscienza ecologica‘; capire cioè i principi organizzativi sviluppati dagli ecosistemi per sostenere l’intreccio della vita.
La competenza in campo ecologico è oggi di importanza critica per i politici, gli uomini d’affari e i professionisti in tutti i campi. Presto lo sarà anche per la sopravvivenza dell’umanità stessa e diventerà inevitabilmente la parte più importante dei programmi didattici a tutti i livelli.